OSTEOPOROSI: COS' È E COME PREVENIRLA


E’ una malattia caratterizzata dalla perdita progressiva di massa ossea, con assottigliamento e riduzione di numero delle trabecole dell’osso spongioso ed assottigliamento dell’osso corticale; ne consegue un aumentato rischio di fratture ossee.


OSSO NORMALE                     OSSO OSTEOPOROTICO

Determina la riduzione d’altezza del soggetto e l’aggravamento delle normali curve del rachide.
La malattia può instaurarsi lentamente, decorrendo asintomatica e rendendosi manifesta con il realizzarsi della frattura, anche spontanea.




Differenze tra Osteopenia, Osteoporosi ed Osteomalacia
> Una certa quantità di massa ossea si riduce fisiologicamente ed inevitabilmente con l'età: osteopenia
> Quando il processo demineralizzante diventa particolarmente intenso e prolungato al punto da determinare fratture per traumi di modesta entità, si parla di osteoporosi.
- L'osteoporosi è una riduzione quantitativa della massa ossea per unità di volume caratterizzata da alterazioni della microarchitettura dell’osso con conseguente aumentata fragilità ossea ed aumentato rischio di fratture da traumi minimi. Diminuzione sia della componente minerale che di quella collagene
> L’osteomalacia (carenza della vitamina D e/o calcio) presenta invece una alterazione qualitativa, per difetto di mineralizzazione della matrice proteica. Nei bambini l'osteomalacia si chiama rachitismo



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T-score: la densità ossea del soggetto espressa come numero di DS (deviazione standard) al di sopra o al di sotto rispetto alla densità ossea di un soggetto giovane adulto.
Osteoporosi grave: T-score < -2,5 con fratture
Osteoporosi: T-score < -2,5

Osteopenia: -1 < T-score < -2,5 Normale: T-score > -1 



Osteoporosi: Classificazione


Primitive
• Osteoporosi di tipo I (Post-menopausale)
• Osteoporosi di tipo II (Senile)
• Osteoporosi idiopatica dell’adulto 
• Osteoporosi giovanile
• Osteoporosi Post-gravidica



Secondarie
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Siti più comuni di frattura:
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- colonna vertebrale 
- collo del femore
- polso


Osteoporosi e sesso femminile
> La predisposizione del sesso femminile
– le donne possiedono una massa ossea minore rispetto agli uomini
– la carenza di ormoni sessuali (estrogeni), che inizia con la menopausa, determina nelle donne una perdita di massa ossea più precoce e maggiore che negli uomini.

> Una menopausa chirurgica (annessiectomiabilaterale) determina una immediata riduzione degli estrogeni e quindi una rarefazione ossea più veloce.
> Una menopausa precoce (prima dei quarantacinque anni) può determinare una riduzione della massa ossea con qualche anno di anticipo rispetto a quanto avviene normalmente.




Come può essere diagnosticata?
> Valutazione clinica
• anamnesi
• esame obiettivo
• valutazione dei fattori di rischio
> Misurazione della BMD (densità minerale ossea) > Esecuzione di es. radiologici

> Esecuzione di tests di laboratorio
Prevenzione
> Attività fisica aerobica svolta per 30 minuti, tra pubertà e i 30 anni
> Assunzione ottimale di calcio nell’adolescenza
> Nella gravidanza e nell’adolescenza 1.200 mg/die e nell’adulto 800 mg/die
> nelle donne in pre menopausa è ottimale 1000 mg/die e in quelle in post menopausa 1500 mg/die


L’attività fisica è un pilastro della prevenzione.

Il peso corporeo, unitamente alla forza di gravità, stimola positivamente la calcificazione, con conseguente aumento della densità scheletrica.
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L'esercizio fisico fa la differenza Solo una corretta attività motoria può preservare davvero la massa ossea. Ed è questo il cardine dei programmi d’intervento nella gestione dell'osteoporosi, in quanto l'esercizio stimola il metabolismo osseo e favorisce lo sviluppo della massa scheletrica. Ma per riuscire nell'impresa devono essere praticate attività di tipo antigravitario, in cui il peso corporeo gravi sulle ossa per stimolare la calcificazione, come la marcia, la camminata, il ballo, la ginnastica, il pattinaggio, salire le scale. Fondamentali la costanza e la durata dell’allenamento. A qualsiasi età i suoi effetti saranno sempre positivi. Anche a 80 anni, specie se si è ex atleti, si potrà contare su una massa ossea superiore rispetto a individui sedentari della stessa età. 



L’attività motoria vi permetterà di:
buttare via gli analgesici
aumentare le abilità funzionali nelle vostre attività quotidiane
diminuire significativamente il rischio di fratture migliorare l'equilibrio, i riflessi e il tono muscolare,
prevenendo così il rischio di cadute.
Con un’osteoporosi già avanzata, dovrete evitare tutti gli esercizi che comportano flessioni o torsioni eccessive della colonna vertebrale e la corsa. Pressoché inefficaci ciclismo e nuoto, in cui il carico sulle ossa è inferiore. 



MOVIMENTI CONTROINDICATI
     






--> Evitare esercizi che comportano flessioni o torsioni eccessive del rachide 

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Bibliografia:

- linee guida OMS, 1994
- Prof.ssa Donatella Pastore PhD: Medico Endocrinologo e docente presso l'Università Tor Vergata di Roma, nella facoltà di Medicina e Chirurgia



Author: Dott. Eugenio Isidoro Scibetta Co-Founder & Admin Scienze Salute e Benessere


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