Lo sviluppo dell’organismo
nei giovani non avviene in maniera lineare ed allo stesso modo per tutti. Il
processo di maturazione è individuale ed ogni individuo, in questa fase, è
soggetto a continui cambiamenti a livello fisico, emotivo, psichico e
cognitivo. I bambini manifestano uno sviluppo di crescita costante ed
equilibrato fino all’inizio della pubertà, quando poi si verifica un picco
nella crescita.
Per pubertà si intende il periodo di transizione dall’infanzia all’età adulta in cui si attuano numerose trasformazioni fisiche e psicologiche, che si svolgono sequenzialmente fino al conseguimento della maturazione sessuale e della capacità di procreare. Per i maschi questo periodo inizia tra i 12 e i 14 anni, per le femmine invece tra i 10 e i 14 anni. Prima della pubertà sia i maschi che le femmine possono aumentare in altezza di circa 4-8 cm l’anno. Dopo questa fase, si verifica una notevole crescita staturale (8-15 cm l’anno), che coincide appunto con l’inizio della pubertà.
Questo particolare periodo prende il nome di “impennata di crescita” e, l’età in cui la velocità di crescita raggiunge l’apice, viene definita “Peak Height Velocity” (PHV), ovvero Picco di Crescita. Successivamente, la crescita staturale diminuisce via via fino a fermarsi intorno ai 16 anni per le ragazze e ai 18 anni per i ragazzi. In base al PHV è possibile evidenziare delle fasi sensibili definite “windows of opportunity” per lo sviluppo di determinate capacità motorie che contribuiscono alla formazione dell’atleta (Balyi 2003). In particolare, il periodo per picco di crescita (PHV) è caratterizzato da:
Per pubertà si intende il periodo di transizione dall’infanzia all’età adulta in cui si attuano numerose trasformazioni fisiche e psicologiche, che si svolgono sequenzialmente fino al conseguimento della maturazione sessuale e della capacità di procreare. Per i maschi questo periodo inizia tra i 12 e i 14 anni, per le femmine invece tra i 10 e i 14 anni. Prima della pubertà sia i maschi che le femmine possono aumentare in altezza di circa 4-8 cm l’anno. Dopo questa fase, si verifica una notevole crescita staturale (8-15 cm l’anno), che coincide appunto con l’inizio della pubertà.
Questo particolare periodo prende il nome di “impennata di crescita” e, l’età in cui la velocità di crescita raggiunge l’apice, viene definita “Peak Height Velocity” (PHV), ovvero Picco di Crescita. Successivamente, la crescita staturale diminuisce via via fino a fermarsi intorno ai 16 anni per le ragazze e ai 18 anni per i ragazzi. In base al PHV è possibile evidenziare delle fasi sensibili definite “windows of opportunity” per lo sviluppo di determinate capacità motorie che contribuiscono alla formazione dell’atleta (Balyi 2003). In particolare, il periodo per picco di crescita (PHV) è caratterizzato da:
- completamento del processo di
mielinizzazione delle fibre nervose che determinano un aumento della
coordinazione intermuscolare e intramuscolare e controllo
motorio (Viru et al 1999)
- incremento della concentrazione di
androgeni, dalla differenziazione delle fibre muscolari e dalla
stabilizzazione dei livelli di fosfocreatina (Meyer et al 2011)
- sviluppo della massa muscolare sotto
spinta ormonale.
L’inizio del PHV ci
può fornire delle informazioni utili sullo stato di sviluppo: prima si
verifica, più il bambino è maturo. Inoltre, per definire questo processo di
maturazione, viene utilizzata come espressione “età biologica” anziché età
cronologica. Ovviamente, come già detto
in precedenza, la fase appena descritta, varia da individuo a individuo.
Infatti, la massima crescita dell’adolescente può verificarsi precocemente a
dieci anni per alcuni, mentre per altri non prima dei sedici. In media però, le
ragazze maturano il proprio sviluppo due anni prima rispetto ai ragazzi.
Nel periodo di
forte accelerazione nell’aumento della statura, il giovane può avere delle
difficoltà nella coordinazione dei movimenti in considerazione del fatto che le
sue dimensioni corporee cambiano velocemente. Può succedere che si presentino
delle difficoltà a svolgere delle attività che prima non si avevano e ciò
colpisce maggiormente i ragazzi, visto che l’aumento delle dimensioni corporee
è maggiore rispetto alle ragazze. Nei maschi la pubertà inizia con l’aumento
del volume testicolare, mentre nelle ragazze con il manifestarsi del menarca e
con la crescita del seno. La fase successiva dello sviluppo è caratterizzato
dalla comparsa dei peli pubici.
Sia per i ragazzi
che per le ragazze la massa corporea aumenta parallelamente alla crescita in
altezza prima della pubertà e per i ragazzi questo aumento continua anche
durante la pubertà. In questo periodo le ragazze producono degli ormoni
(estrogeni) che provocano un aumento di adipe e un conseguente aumento del peso
corporeo che risulta così maggiore in proporzione dell’altezza. Dopo la
pubertà, infatti, le ragazze hanno circa il doppio di tessuto adiposo rispetto
ai maschi.
L’infanzia e l’adolescenza sono
periodi fondamentali per la formazione dello scheletro, sono le fasi in cui le
ossa crescono di più sia in dimensione che in resistenza e, normalmente, lo
scheletro rispetto alla crescita staturale, non raggiunge la sua piena
maturazione prima dei venti anni. Il bagaglio genetico influisce per il 60-80%
sulle potenziali dimensioni e sulla forza del nostro scheletro, ma lo stile di
vita ha un impatto cruciale, e può determinare una differenza significativa di massa
ossea tra una persona e l’altra. Nei bambini i periodi più importanti per la
crescita ossea vanno dalla nascita fino ai due anni, poi attorno alla pubertà,
al momento dello sviluppo sessuale.
Subito dopo la nascita e durante
la prima infanzia, circa il 20% della massa corporea è costituita da muscoli.
La massa muscolare, man mano che il bambino cresce, continua ad aumentare in
maniera identica sia per i maschi che per le femmine fino alla pubertà. Durante
la pubertà difatti, l’aumento di massa muscolare è maggiore nei maschi a causa
della produzione di testosterone. Dopo il raggiungimento della maturazione
sessuale, nei ragazzi la massa muscolare continua a crescere fino a raggiungere
circa il 40% della massa corporea in età adulta. Nelle femmine la massa dei
muscoli raggiunta si stabilizza nella fase puberale.
Prima della pubertà il massimo
consumo di ossigeno aumenta parallelamente all’età in maniera simile tra
ragazzi e ragazze. Nel periodo puberale nei ragazzi questo valore aumenta in
maniera significativa, a causa dell’aumento di emoglobina, una proteina
specifica che trasporta l’ossigeno nel sangue.
La prestazione anaerobica invece, indipendentemente
dal sesso, è strettamente legata alla massa muscolare e sia la potenza che la
capacità anaerobica aumentano progressivamente durante il periodo di
maturazione fino a raggiungere i livelli di un adulto solo dopo l’adolescenza.
Lo sviluppo della velocità di corsa passa attraverso due fasi di crescita:
• la prima è legata alla maturazione del sistema nervoso e ad una
maggiore coordinazione degli arti inferiori e superiori e ciò si verifica
intorno agli 8 anni in entrambi i sessi;
• la seconda fase si verifica intorno ai 12 anni per le ragazze e tra i
12 e i 15 anni per i ragazzi.
Per quanto riguarda lo sviluppo della forza muscolare, sia nei ragazzi e sia nelle ragazze il suo sviluppo è identico fino al periodo puberale. A partire dai 6-7 anni, i ragazzi sviluppano una forza maggiore nella parte superiore del corpo. Questo perché, tra gli altri motivi, i maschi svolgono più attività che coinvolgono la parte superiore del corpo rispetto alle femmine.
Inoltre, bisogna sapere che nel
bambino la capacità di coordinare i movimenti dipende da una combinazione di
elementi: lo stadio di maturazione, l’allenamento, i fattori genetici ed
ambientali. La maggior parte dei bambini al di sotto dei dieci anni non è in
grado di eseguire movimenti complessi poiché il loro sistema nervoso non è
ancora sviluppato completamente.
Da quanto si evince, risulta
essenziale conoscere lo stadio di sviluppo fisico-psicologico per coloro che si
apprestano ad allenare giovani in questa delicata fase di crescita ed
organizzare i vari allenamenti in un ambiente che sia divertente ma
costruttivo, dedicandosi in maniera specifica al corretto sviluppo del giovane
atleta. Molto spesso però il bambino viene trattato come un “adulto in
miniatura”, andando a compromettere sia dal punto di vista fisico che
psicologico, quelle che sono le varie e graduali fasi di crescita del bambino stesso.
REFERENZE:
SITOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
PREPARAZIONE FISICO-ATLETICA DEL CALCIATORE (ALLENAMENTO AEROBICO E ANAEROBICO NEL CALCIO), di JENS BANGSBO, EDITORI CALZETTI MARIUCCI.
AUTORE DELL'ARTICOLO : FRANCESCO MARRA
-Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport
-Istruttore Scuola Calcio
-Varie esperienze come Tutor sportivo CONI per le scuole primarie
Nessun commento:
Posta un commento