Lo stress è una reazione naturale alle circostanze più difficili. A livelli normali, è salutare e persino utile, ma se è eccessivo, può comportare effetti negativi sulla salute fisica, mentale, emotiva e sulla vita sociale. Iniziamo analizzandolo nella sua eccezione del termine e nelle cause che esso provoca.
Lo stress è una risposta psicofisica
a compiti anche molto diversi tra loro, di natura emotiva, cognitiva o sociale,
che la persona percepisce come eccessivi. Fu Selye il primo a parlare di stress, definendolo come una
"risposta
aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso"
(Selye, 1976).
In base alla durata dell’evento stressante è possibile distinguere due categorie di stress: se lo stimolo si verifica una volta sola e ha una durata limitata si parla di ‘stress acuto’, se invece la fonte di stress permane nel tempo si utilizza l’espressione ‘stress cronico’. Lo stress cronico propriamente detto dura a lungo, investe diverse sfere di vita e costituisce un ostacolo al perseguimento degli obiettivi personali. Si definisce, infine, ‘stress cronico intermittente’ un quadro di attivazione da stress che si presenta ad intervalli regolari, con una durata limitata e un buon livello di prevedibilità. Accanto alla distinzione sulla base della durata è possibile individuare due categorie sulla base della natura degli eventi stressanti. In molti casi gli stressor sono nocivi e possono portare ad un abbassamento delle difese immunitarie – si parla quindi di distress. In altri casi, invece, gli stressor sono benefici, poiché favoriscono una maggior vitalità dell’organismo – si utilizza in questo caso l’espressione eustress.
Lo stress è una risposta psicofisica che l’organismo mette in atto in risposta a compiti che sono valutati dall’individuo come eccessivi: questo significa che un evento stressante per qualcuno potrebbe non esserlo per altri e che uno stesso evento in fasi di vita diverse può risultare più o meno stressante. È tuttavia utile individuare alcuni fattori che risultano tipicamente stressanti per la maggior parte delle persone. Molti dei grandi eventi della vita possono risultare stressanti, sia eventi piacevoli come il matrimonio, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro, sia quelli spiacevoli come la morte di una persona cara, una separazione o il pensionamento. Accanto a questi eventi possiamo identificare come fonti frequenti di stress alcuni fattori fisici: il freddo o il caldo intensi, l’abuso di alcol o il fumo, ma anche serie limitazioni nei movimenti. Esistono inoltre fattori ambientali che ci espongono al rischio di stress, pensiamo ad esempio alla mancanza di un’abitazione, agli ambienti molto rumorosi, a livelli di inquinamento elevati. Ricordiamo, infine, le malattie organiche e gli eventi straordinari quali i cataclismi.
Ci capita spesso di dire che siamo ‘stressati’ ma non tutti i sintomi sono facili da individuare e possiamo sottovalutare il problema. Pur essendo difficile fornire un elenco esaustivo di tutti i sintomi dello stress, è utile individuare i più frequenti. Si individuano quattro categorie di sintomi da stress:
– sintomi fisici: mal di testa, mal di schiena, indigestione, tensione nel collo e nelle spalle, dolore allo stomaco, tachicardia, sudorazione delle mani, extrasistole, agitazione, problemi di sonno, stanchezza, capogiri, perdita di appetito, problemi sessuali, fischi alle orecchie;
– sintomi comportamentali: digrignare i denti, alimentazione compulsiva, più frequente assunzione di alcolici, atteggiamento critico verso gli altri, comportamenti prepotenti, difficoltà a portare a termine i compiti;
– sintomi emozionali: tensione, rabbia, nervosismo, ansia, pianto frequente, infelicità, senso di impotenza, predisposizione ad agitarsi o sentirsi sconvolti;
– sintomi cognitivi: difficoltà a pensare in maniera chiara, problemi nella presa di decisione, distrazione, preoccupazione costante, perdita del senso dell’umorismo, mancanza di creatività.
Nelle famiglie con figli per esempio si ricomincia prepotentemente a utilizzarla con l’inizio della scuola: il ragazzo è troppo stressato dai compiti, impegni extra-scolastici e dagli insegnanti. Che hanno troppe richieste, pretese. Se dunque esiste un momento appropriato per parlare dello stress dei teenager, è probabilmente questo.
Così lo stress può colpire chiunque
si senta sopraffatto e i bambini non fanno eccezione.
L’ansia da separazione nei bambini in età prescolare, ad esempio, è ormai ben conosciuta. Crescendo, le pressioni sociali o meglio le difficoltà e gli sforzi del cercare di adattarsi sono grosse fonti di stress.
L’ansia da separazione nei bambini in età prescolare, ad esempio, è ormai ben conosciuta. Crescendo, le pressioni sociali o meglio le difficoltà e gli sforzi del cercare di adattarsi sono grosse fonti di stress.
Molti ragazzi, ad esempio, sono
troppo impegnati per avere il tempo di giocare, sviluppare la propria
creatività o rilassarsi dopo la scuola. Meglio prestare attenzione ai bambini
che si lamentano delle troppe cose da fare o che ne rifiutano qualcuna, e
controllare che non siano sovraccarichi. Se non è possibile alleggerire i
carichi, l’attenzione e il dialogo aperto possono consentire ai bambini di
apprendere come organizzare il proprio tempo e vincere lo stress.
Anche i problemi familiari sono
causa di stress. Problemi legati al lavoro dei genitori, al bilancio familiare
o preoccupazioni sulla salute, sono tutti temi che andrebbero trattati senza la
presenza dei bambini ed evitando il più possibile di farsi vedere ansiosi o
preoccupati in loro presenza.
Una notevole fonte di tensione è
la televisione e, nell’era di internet, la facilità di accesso alle
informazioni di cui godono i più piccoli. I bambini che vedono immagini
inquietanti in tv o sentono parlare di disastri naturali, guerra e terrorismo,
possono preoccuparsi per la propria sicurezza e quella delle persone che amano.
Anche in questo caso, il controllo, oltre alle eventuali rassicurazioni, è
fondamentale per evitare il rischio di ansie.
Nei bambini lo stress si manifesta,
in genere, attraverso cambiamenti nel
comportamento. Modifiche comuni sono quelle che vanno a incidere sul
carattere; i bambini diventano facilmente irritabili
o lunatici, o assumono atteggiamenti
di rifiuto con lamenti e pianti, ad esempio nei confronti della scuola, a volte
anche con reazioni sproporzionate. Ai cambiamenti caratteriali si associano
variazioni in più o in meno del sonno o atteggiamenti controversi nei confronti
del cibo, che può essere rifiutato o consumato in modo esagerato.
Nel caso dei giovani adolescenti,
sono frequenti i casi in cui lo stress si esprime attraverso il rifiuto e
l’ostilità verso la famiglia.
Lo stress può anche apparire con
sintomi di tipo fisico, come mal di stomaco o mal di testa, di cui non si
riesce a individuare un’origine organica. È necessario prestare attenzione alle
sintomatologie dolorose, soprattutto se queste aumentano in particolari
situazioni: il classico compito in classe, ad esempio, ma anche una prova
sportiva importante.
Come si può aiutare a ridurre l’ansia del bambino e lo stress? Ecco i principali consigli degli esperti:
- Incoraggiare il bambino ad affrontare le sue paure.
Evitare le situazioni ansiogene mantiene l’ansia. Al contrario, se un
bambino affronta i suoi timori imparerà che l’ansia si riduce naturalmente
dopo poco tempo, perché l’organismo mette in atto meccanismi appropriati
per ridurla.
- Non bisogna essere perfetti. Non spingete sempre al
massimo il vostro piccolo. A scuola, facendo sport o in famiglia, le prove
vanno affrontate sapendo che si può anche sbagliare, senza che questo sia
vissuto come un evento catastrofico.
- Concentrarsi sugli aspetti positivi. Spesso i bambini ansiosi e
stressati possono perdersi in pensieri negativi e nell’eccessiva
autocritica. È necessario concentrare le attenzioni sugli aspetti positivi
e cogliere sempre le parti migliori.
- Gioco e relax. I bambini hanno bisogno di tempo per rilassarsi e
giocare in compagnia. Non bisogna sovraccaricarli di attività, pur
positive come lo sport, soprattutto se generano competizione con la
relativa ansia da prestazione.
- L’approccio comportamentale di genitori e parenti. Il vostro bambino si
comporterà come vede fare in casa da genitori e parenti. Sarà ansioso
e spaventato, se in famiglia respirerà questo clima, sciatto o ben curato,
se vedrà i genitori trasandati o ben curati, allegro o immusonito in base
all’umore prevalente dei familiari, e così via.
- Gratificare i comportamenti positivi. Non abbiate mai paura di
premiare i comportamenti positivi del bambino. La gratificazione è molto
importante perché aumenta le motivazioni per affrontare i passi
successivi. Anche un piccolo passo, nell’affrontare le proprie paure, va
premiato.
- Incoraggiare una buona igiene del sonno. Dormire il tempo necessario e
con un sonno di buona qualità è molto importante per garantire
l’equilibrio psico fisico.
- Incoraggiare il bambino a esprimere la sua ansia. Non minimizzate le
preoccupazioni espresse dal bambino. Al contrario, prendetele seriamente e
incoraggiatelo a parlarne. Siate, anche in queste occasioni un punto di
riferimento, positivo e tranquillizzante.
- Aiutate vostro figlio a risolvere i problemi. Dopo aver ascoltato ciò che
il bambino ha da dire, aiutatelo a risolvere i suoi problemi. Questo non
significa risolvere il problema per il vostro bambino. Significa aiutarlo
a individuare possibili soluzioni.
- Mantenere la calma. Le reazioni dei bambini sono figlie di quelle dei
loro genitori, quindi se si vuole ridurre l’ansia del bambino, è
necessario gestire la propria ansia. Questo può significare, ad esempio,
rallentare il ritmo delle parole, non gesticolare in modo frenetico e fare
di tutto per mostrare al bambino che siete calmi e sapete cosa fare.
Dott. Giuseppe Argenziano
Laureato in Scienze Pedagogiche
Referenze
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.).
Arlington, VA: American Psychiatric Publishing
Cannon, W.B. (1929). Organization for physiological homeostasis. Physiological Review,
IX(3), 399-431.
Kabat-Zinn, J. (1990). Vivere momento per momento. Trad. it.: Sabbadini, A. Tea Pratica,
Milano.
Selye, H. (1974). Stress without distress. J. B. Lippincott, Philadelphia.
Selye, H. (1976). Stress in health and disease. Butterworth’s,
reading, Massachusetts.
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/tag/stress/
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/tag/stress/
Sources of Stress http://kidshealth.org/parent/emotions/feelings/stress.html
Parents Don’t See Kids’ Stress Signs
http://www.webmd.com/news/breaking-news/kids-and-stress/20150827/stress-survey
Stress of divorce can ‘triple risk’ of children getting
diabetes
http://www.telegraph.co.uk/news/science/science-news/11525560/Stress-of-divorce-can-triple-risk-of-children-getting-diabetes.html
Posttraumatic Stress Disorder in Children Treatment
& Management http://emedicine.medscape.com/article/918844-treatment
12 Tips to Reduce Your Child’s Stress and
Anxiety https://www.psychologytoday.com/blog/dont-worry-mom/201302/12-tips-reduce-your-childs-stress-and-anxiety
AUTORE DELL'ARTICOLO : GIUSEPPE ARGENZIANO
-Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Lm 85 Università degli studi di Cassino e del Lazio
-Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Lm 85 Università degli studi di Cassino e del Lazio
meridionale 110/110 e lode
-British Institute Level B2 – 26 Jan 2019Test Centre Sparanise 82/100
-Diplome d’etudes en langue française Linguistica Commission National du
delf et du dalf A2-Forum Giovani (Comune di
Recale) – Segretario e Referente alle
Pari Opportunità inzio Nov. 2018.
-Presentatore del
Convegno: “La volenza contro le donne è
un problema di tutti”, Università degli studi di Cassino e del Lazio
meridionale. Dipartimento di scienze umane, sociali e della salute. Palazzo
degli studi, aula magna. 30 Nov. 2018. (relativo attestato di partecipazione).
Con Relatrice: Prof.ssa Fiorenza Taricone, Presidente del Comitato unico di
Garanzia e Responsbile del Laboratorio antidiscriminazione dell’Università di
Cassino.
-Affiancamento progetto di
Ricerca Universitario – tirocinante pedagogista. A.A. 2018/2019. Università degli studi di Cassino e
del Lazio Meridionale Laboratorio L.A.R.E.D.I.
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