Malattia Infiammatoria Cronica Sistemica a patogenesi autoimmunitaria che colpisce le articolazioni e determina erosioni cartilaginee ed ossee portando alla distruzione dei capi articolari
Epidemiologia:
- Prevalenza 0.5-1%, Incidenza 2-4 nuovi casi/10.000 adulti per anno
- Femmine sono piu’ colpite dei maschi, F:M --> 4:1
- Piu’ frequente 40-60 anni
Eziopatogenesi:
- Non del tutto chiarita
- Multifattoriale:
- Predisposizione genetica (studi familiari e gemelli)
- Fattore scatenante (agente infettivo)
- Autoimmunita’: presenza nel sangue di autoanticorpi
- Cronicizzazione del processo infiammatorio
- Danno cartilagineo ed osseo
FISIOPATOLOGIA
Stadio I: presentazione dell’antigene ai linfociti T – assenza di sintomatologia
Stadio II: inizio e perpetuazione della risposta infiammatoria, proliferazione linfociti T e B, neoangiogenesi sinoviale, rilascio di citochine
Stadio III: rilascio dei mediatori solubili della flogosi, migrazione leucocitaria, proliferazione della membrana sinoviale – dolore articolare, tumefazione articolare, rigidità articolare mattutina
Stadio IV: sintomi analoghi allo stadio III, osteoporosi iuxtaarticolare (Rx), panno sinoviale (Ecografia, RMN)
Stadio V: erosione della cartilagine e dell’osso subcondrale, proliferazione sinoviale, alterazione dell’architettura articolare – dolore, tumefazione, instabilità articolare, contratture muscolari, complicanze extraarticolari, erosioni e riduzione dell’interlinea articolare (Rx).
Clinica:
Modalita’ di esorordio: Poliarticolare simmetrico
Puo essere anche:
- Mono-oligoarticolare
- Palindromico (episodica-recidivante)
- Polimialgico (cingoli scapolare e pelvico)
- Sistemico
Sintomi sistemici:
- Scarsa resistenza allo sforzo
- Perdita di peso
- Mialgie
- Sudorazione eccessiva
- Febbricola
- Rigidità mattutina
- Linfoadenopatie
Clinica:
- Poliartrite simmetrica e aggiuntiva, andamento centripeto
- Rigidita’ articolare > 1 h
- Dolore, rossore, tumefazione, impotenza funzionale
Clinica nelle fasi avanzate:
- Deviazione ulnare delle dita “a colpo di vento”, tumefazione MCF, lussazione falangi prossimali sulle ossa MC
- Sublussazione MCF sul carpo “Gobba di dromedario”
- Associata a sublussazione delle falangi prossimali sulle MCF “Gobba di cammello”
- Pollice “a Zeta” iperflessione I MCF e iperstensione I IF
Esami bioumorali:
- Aumento degli indici di flogosi: VES, PCR
- Positivita’ del Fattore reumatoide 70-75%
- Positivita’ anticorpi anti-CCP 80%
- Positivita’ ANA 20%
- Ipergammaglobulinemia
- Moderata anemia
- Trombocitosi (aumento piastrine)
Esami strumetali:
- Radiografia:
- Tumefazioni dei tessuti molli
- Osteoporosi iuxtarticolare
- Erosioni marginali
- Deformità articolari
- Ecografia articolare: membrana sinoviale, tendini
- RMN: membrana sinoviale, legamenti, erosioni precoci
- TC: osso
Diagnosi: Criteri ACR (1987)
- Rigidità mattutina almeno 1h
- Tumefazione di 3 o piu’ articolazioni
- Tumefazione delle articolazioni delle mani
- Tumefazione simmetrica
- Noduli reumatoidi
- Positivita’ fattore reumatoide
- Erosioni articolari rilevate con radiolografia
—> Presenza di almeno 4 dei 7 criteri. Criteri dall’1 al 4 presenti da almeno 6 settimane
Nuovi Criteri Classificativi dell’AR: calcolo del punteggio A-D > 6/10
- A: 1 grande articolazione 0
2-10 grandi articolazioni 1
1-3 piccole articolazioni 2
4-10 piccole articolazioni 3
>10 articolazioni (almeno 1 piccola) 5
- B: FR Neg e ACPA neg 0
FR basso titolo o ACPA basso titolo 2
FR alto titolo o ACPA alto titolo 3
- C: PCR e VES normali 0
PCR o VES elevate 1
- D: <6 settimane 0
>6 settimane 1
Diagnosi differenziale:
- Artriti Sieronegative
- Spondilite Anchilosante
- Artriti Reattive
- Connettiviti
- Artriti microcristalli
- Osteoartrosi
Prognosi:
- Aumentata invalidita’, moribidita’ e mortalita’
- Aumento malattie cardiovascolari e neoplasie
- Infezioni
- Tossicita’ da farmaci
Terapia:
- FANS
- Corticosteroidi sintomatici
- Immunosopressori -DMARDs- disease modifying antirheumatic drugs
- Farmaci Biologici
Terapia fisica:
- Crioterapia: freddo effetto analgesico
- Elettroterapia TENS (stimolazione nervosa elettrica transcutanea)
- Correnti diadinamiche: riduzione della sensazione del dolore per mezzo di correnti che interferiscono con la funzionalita’ dei nocicettori
- Ionoforesi trasporto e penetrazione transcutanea di farmaci. La penetrazione resta in superfice ed e’ di breve durata. Flogosi superficiali
Terapia riabilitativa: prevenire deformita’ articolari, mantenere la funzione articolare e il trofismo muscolare
- Correzione posturale
- Massoterapia: aumento tono vasale e deflusso venoso e linfatico, effetto decontratturante e azione analgesica per stimolazione delle terminazioni nervose
- Chinesiterapia: esercizi articolari attivi e passivi
NON NELLE FASI INFIAMMATORIE OVVERO QUANDO C’E’ L’ARTRITE IN ATTO
Esercizio fisico nell’Artrite Reumatoide
Esercizio dipende dalla fase di malattia:
Fase acuta: esercizi isometrici e di streching per mantenere tono e trofismo muscolare ed impedire la comparsa di atteggiamenti viziati. Attenta valutazione medica per evitare lesioni invalidanti.
Fase subacuta: mobilizzazione passiva per evitare la rigidità articolare (senza forzare).
Fase di remissione: mobilizzazione attiva con o senza resistenza per rinforzare ed equilibrare l’apparato muscolo-tendineo, non deve provocare dolore.
Protocolli di esercizi per la mano -> miglioramento della forza
Esercizio deve adattarsi alle caratteristiche del paziente, interrotto se compare dolore.
Conoscenza della patologia, contatto con reumatologo che verifica i risultati e controlla la terapia
Esercizio integrato con metodiche riabilitative, economia articolare e costruzioni di ortesi.
Esercizio deve adattarsi alle caratteristiche del paziente, interrotto se compare dolore.
Conoscenza della patologia, contatto con reumatologo che verifica i risultati e controlla la terapia
Esercizio integrato con metodiche riabilitative, economia articolare e costruzioni di ortesi.
Attività aerobiche a basso impatto:
- Miglioramento affaticabilità
- Riduzione del dolore
- Deambulazione
- Ansia, depressione
- Capacità aerobica
- No peggioramento attività di malattia
- No influenza su forza muscolare e grado di movimento articolare
Attività aerobiche a medio ed alto impatto:
- Riduzione dolore
- Miglioramento forza fisica e forma muscolare arti superiori ed inferiori
- Miglioramento generale funzionalità fisica
- No peggioramento attività di malattia
Studi su esercizi dinamici e isometrici:
- Miglioramento forza muscolare, resistenza
Esercizi di resistenza /potenza:
- Miglioramento forza muscolare
- Miglioramento della mobilità articolare
- Miglioramento della qualità della vita
- Alcuni lavori riportano miglioramento attività di malattia
Cosa fare:
- Non sono presenti sufficienti studi che hanno valutato la sicurezza dei trattamenti ad alta intensità sulla progressione del danno articolare, e che hanno stabilito la durata e le metodiche più adatte.
- Pertanto vengono ancora consigliati gli esercizi a bassa intensità soprattutto durante le fasi di attività di malattia.
Referenze:
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