Lo sviluppo motorio avviene in più fasi nel corso della vita di ogni singolo individuo.
Ognuna di queste fasi è condizionata da alcuni fattori: quelli ereditari che comprendono il sesso, il patrimonio genetico, la razza e quelli ambientali, cioè la famiglia, l’alimentazione, l’igiene, la scuola.
La fase in cui inizia lo sviluppo motorio dell’essere umano
è chiamata fase evolutiva, che inizia dai primi mesi di vita. La fase evolutiva comprende al suo interno
dei periodi significativi per l’apprendimento.
Il primo periodo fondamentale è
quello neo-natale, dove si hanno le prime stimolazioni ambientali e i primi
contatti umani; in questo periodo è importante favorire la libertà della
motricità del soggetto, creando spazi liberi e condizioni ideali, così da poter
dare la possibilità al bambino di esplorare liberamente l’ambiente circostante.
Un’altra tappa importante per lo sviluppo motorio nella fase evolutiva è
chiamata prima infanzia: periodo che va dai 18 mesi ai 3 anni.
In questa fase il bambino presenta un aumento delle capacità di memorizzazione e sviluppa capacità di risolvere i problemi attraverso prove ed errori. In tale fase, dovranno essere ampliate nuove conoscenze spazio-temporali semplici e la sperimentazione degli schemi motori di base come, correre, lanciare, strisciare; sarà l’ambiente a stimolare la maturazione degli schemi ed il loro sviluppo.
In questa fase il bambino presenta un aumento delle capacità di memorizzazione e sviluppa capacità di risolvere i problemi attraverso prove ed errori. In tale fase, dovranno essere ampliate nuove conoscenze spazio-temporali semplici e la sperimentazione degli schemi motori di base come, correre, lanciare, strisciare; sarà l’ambiente a stimolare la maturazione degli schemi ed il loro sviluppo.
Dai 3 ai 5 anni, periodo definito come seconda infanzia
dell’età evolutiva, hanno inizio le prime forme di rappresentazione mentale
e di controllo motorio; permettere in questa fase un’attività spontanea, giochi
motori di imitazione illustrati dall’istruttore. Nella quarta fase dell’età
evolutiva: la fanciullezza (dai 5 a 7 anni), definito anche periodo “proceritas
prima”, sono da favorire attività e giochi di relazione e giochi di conoscenza
del proprio corpo, data la limitata comprensione delle spiegazioni astratte e
la paura di affrontare nuove esperienze di movimento.
Da 8 a 11 anni (fanciullezza) il bambino presenta un buon
grado di coordinazione e di controllo del corpo e buona capacità di attenzione
e di concentrazione; in questo periodo è bene intensificare azioni per uno
sviluppo completo degli schemi motori di base e un primo approccio alle
attività sportive. Altro periodo della fase evolutiva è la pubertà, da 11 a 14
anni, in cui il buon possesso delle capacità di astrazione permettono di
accrescere l’attività sportiva e il potenziamento fisiologico
Nell’ultima fase, importante per lo sviluppo motorio, è
l’adolescenza, in cui il ragazzo presenta un ottimo grado di coordinazione
motoria e buona capacità di intuizione e di produzione di pensiero divergente.
In questo periodo si potrà favorire un perfezionamento delle tecniche sportive
e lo sviluppo delle capacità condizionali e coordinative. Nel processo di
sviluppo motorio e sportivo, una scelta corretta dei metodi da utilizzare
diventa per tanto strategica:
Metodo induttivo - che si sviluppa attraverso il
passaggio dal particolare, cioè dalle esperienze reali, al generale, ovvero
all’assimilazione delle regole. Questo metodo è sicuramente più indicato per
soggetti più giovani.
Metodo deduttivo – parte da una considerazione
generale per arrivare ad una considerazione particolare. Quello che più
interessa è la correlazione che si viene a creare con abilità che non sono solo
fisico-motorie, ma anche relazionali, sociali e soprattutto cognitive. Uno dei
fattori più importanti nell’acquisizione delle abilità motorie è il feedback,
che rende il soggetto capace di valutare il successo o insuccesso della propria
prestazione. Il perno dell’apprendimento non è quindi il movimento
stereotipato, ripetuto, ma è il gioco, la creatività motoria, la correlazione
tra i saperi e le discipline, che in questo modo diventano reale costruzione di
“competenza” per ognuno.
REFERENZE
-Pesce, C., Marchetti, R., Motta, A., Bellucci, M., Joy of Moving. movimenti e immaginazione, s.l., Calzetti Mariucci editori, s.d.
-Pesce, C., Marchetti, R., Motta, A., Bellucci, M., Joy of Moving. movimenti e immaginazione, s.l., Calzetti Mariucci editori, s.d.
-Brunetti, G., Allenare l’atleta. manuale di metodologia dell’allenamento sportivo, s.l., edizioni sds, s.d.
-Studente in Scienze Motorie presso l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
-Esperienze in ambito scolastico (scuola primaria e secondaria).
-Collaboratore istruttore presso l’Asd fgm Pontecorvo.
-Collaboratore presso Centro Olympia ( palestra e centro riabilitativo).
-Esperienza in attività motoria con soggetti che presentano disabilità.
-Esperienza in vari sport : calcio, pallamano, scherma, fitness, nuoto e - salvamento, windsurf.
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