La sindrome di Tourette (ST), è un disturbo
neurologico comportamentale, spesso con esordio infantile, caratterizzato dalla
presenza di tic motori e/o fonici che variano per intensità, complessità,
durata e quindi gravità.
Tale sindrome prende il nome dal neurologo, Gilles de la Tourette, che compilò il primo rapporto completo sul disturbo analizzando il comportamento di nove pazienti con comportamenti comuni.
Tale sindrome prende il nome dal neurologo, Gilles de la Tourette, che compilò il primo rapporto completo sul disturbo analizzando il comportamento di nove pazienti con comportamenti comuni.
La ST può
presentarsi in compresenza con altri disturbi neuropsichiatrici come col
disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o con la sindrome di deficit
dell’attenzione e iperattività (ADHD).
Tabella 1. Criteri diagnostici
della ST e differenze con altri disturbi da tic secondo il DSM-IV
Come descritto in
precedenza, la caratteristica della ST sono gli improvvisi, rapidi e
intermittenti movimenti ripetitivi
o suoni, denominati come tic motori o fonici, governati dalla componente di
involontarietà o semivolontarietà, divisibili a loro volta in semplici e
complessi.
I tic
motori semplici coinvolgono un muscolo o un solo gruppo di muscoli e possono
dividersi in: tic clonici e tic distonici. I tic fonici invece possono essere
divisibili anch’essi in semplici e complessi.
Tabella
2. Tic che possono manifestarsi nella ST.
Eziologia
ed epidemiologia
Fattori neurobiologici
Neurobiologicamente
sono coinvolte disfunzioni fisiologiche e anomalie strutturali nei gangli della
base, nel corpo striato, nel globo pallido (GP) e nel caudato. Più recenti
hanno individuato anomalie a livello nella corteccia frontale, nel talamo e nei
tratti dopaminergici e serotoninergici che attraversano queste aree cerebrali.
Sono state registrate anche delle attività fuori da valori normali nel cervelletto,
nell’insula e nel putamen. Ritenere
responsabile dei tic il circuito cortico-striato-talamo-corticale (CSTC) sembra
essere una delle cause più attendibili; in particolare si riscontra
un’incapacità da parte dei gangli della base di inibire programmi corticali
motori indesiderati Inoltre si è dimostrato che le basi neurobiologiche della
ST e del DOC sono parzialmente sovrapponibili.
Tourette
e impatto sociale
L’impatto
psicosociale della ST è legato non solo ai vari tic ma anche alle conseguenze
relative alle sociali, affettive-relazionali e alla difficoltà di apprendimento
a scuola. Tutti questi fatto vanno a compromettere in toto il funzionamento
sociale. Queste
condizioni a loro volta causano aumento dello stress e dell’ansia e di
conseguenza un aumento dei tic alimentando un circolo vizioso a volte
invalidante che può portare, in casi estremi, all’isolamento sociale.
Sport e
Tourette: il portiere Howard
Il
portiere classe ’79 che ha difeso i pali di Everton e Manchester United è
famoso per aver “sconfitto” la sindrome di Tourette attraverso il gioco del
calcio.
In una sua intervista rilasciata al Spiegel Online lo statunitense afferma “Di fronte a una situazione del genere non ho tic. I miei muscoli mi obbediscono. Non ho idea di come io riesca a farlo e nessun medico è riuscito a spiegarmelo. Io penso che, probabilmente, in quel momento, la mia concentrazione sul gioco è molto più forte della Sindrome di Tourette.”
In una sua intervista rilasciata al Spiegel Online lo statunitense afferma “Di fronte a una situazione del genere non ho tic. I miei muscoli mi obbediscono. Non ho idea di come io riesca a farlo e nessun medico è riuscito a spiegarmelo. Io penso che, probabilmente, in quel momento, la mia concentrazione sul gioco è molto più forte della Sindrome di Tourette.”
Ma come
un simile disturbo può essere “limitato” dalla pratica di una attività sportiva?
Nel 2011
viene effettuato il primo studio tramite un programma di allenamento svolto una
volta a settimana per tre mesi ha permesso la riduzione dei tic in un bambino
di 12 anni con una severità di tic moderata (Liu, et al., 2011).
Recentemente
effettuato il primo tentativo di valutazione, seppur ancora sperimentale
dell’effetto dell’esercizio aerobico acuto sulla severità dei tic in un gruppo
di 18 giovani individui con TS: mediante l’utilizzo di un exergame,
ossia un videogioco che espleta la funzione di esercizio fisico, il gruppo di
ricerca è riuscito a ottenere una riduzione della frequenza dei tic.
Nel 2016
L’università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ha condotto uno studio preliminare per
verificare l’efficacia, sul profilo motorio e psicofisiologico, di un programma
di attività caratterizzato da giochi di movimento ad alto impegno coordinativo
e cognitivo.
Un periodo
di allenamento pari a tre mesi e con la partecipazione di cinque soggetti con
diagnosi di TS secondo i criteri del DSM-V (età media: 12.5 anni), inclusi nel
progetto di ricerca internazionale. Studiando come varia la
frequenza cardiaca, tecnica molto utilizzata negli studi di psicofisiologia, è
emerso che quattro casi su cinque, prima dell’inizio delle attività, presentavano
un’iperattivazione ortosimpatica. Nel restante caso, invece, è stata rilevata
una prevalenza parasimpatica.
Seppur
mediante processi differenti, gli effetti dell’esercizio sul SNA
potrebbero essere paragonabili a quelli degli inibitori dell’ortosimpatico,
migliorando la sinergia tra il sistema simpatico e quello vagale, e riduzione
di una condizione di iperattivazione ortosimpatica. Questa è una delle
motivazioni per cui, l’esercizio fisico, per un paziente TS, potrebbe
rappresenterebbe uno strumento utile a ridurre la sintomatologia della
sindrome.
BIBLIOGRAFIA
- Abelson
JF, Kwan KY, O’Roak BJ, et al. (2005) Sequence variants in SLITRK1 are
associated with Tourette’s syndrome. Science; 310: 317–320.
- Albin
RL, Mink JW. (2006) Recent advances in Tourette syndrome research. Trends
Neurosci; 29: 175–182.
- Albin
RL, Young AB, Penney JB. (1989) The functional anatomy of basal ganglia
disorders.
- Trends
Neurosci; 12: 366 –375.
- Anderson
GM, Leckman JF, Cohen DJ. (1998) Neurochemical and neuropeptide systems. In:
Tourette’s Syndrome Tics, Obsessions, Compulsions— Developmental
Psychopathology and
- Clinical
Care. Leckman JF, Cohen DJ (eds). New York: John Wiley and Sons, pp 261–281.
- Anderson
GM, Pollak ES, Chatterjee D, Leckman JF, Riddle MA, Cohen DJ. (1992) Postmortem
analysis of subcortical monoamines and amino acids in Tourette syndrome. Adv
Neurol; 58: 123–133.
- Baym
CL, Corbett BA, Wright SB, Bunge SA. (2008) Neural correlates of tic severity
and cognitive control in children with Tourette syndrome. Brain; 131: 165–179.
· Biswal
B, Ulmer JL, Krippendorf RL, Harsch HH, Daniels DL, Hyde JS, Haughton VM.
(1998)
- Abnormal cerebral activation associated with a
motor task in Tourette syndrome. AJNR Am JNeuroradiol; 19: 1509 –1512.
Neuner, I., Arrubla, J., Ehlen, C., Janouschek, H., Nordt, C., Fimm, B., Schneider, F., Shah, N. J., Kawohl, W. (2012). Fine motor skills in adult Tourette patients are task-dependent. BMC Neurology, 12(1), 120 - Nixon, E., Glazebrook, C., Hollis, C., Jackson,
G. M. (2014). Reduced Tic Symptomatology in Tourette Syndrome After an
Acute Bout of Exercise: An Observational Study. Behavior
Modification, 38(2), 235–263
- O’Connor, K., Brisebois, H., Brault, M.,
Robillard, S., Loiselle, J. (2003). Behavioral activity associated with
onset in chronic tic and habit disorder. Behaviour Research and Therapy,
41(2), 241–249
- Olson, S. (2004). Neurobiology. Making sense of
Tourette’s. Science, 305, 1390–1392
- Robertson, M. M., Banerjee, S., Kurlan, R.,
Cohen, D. J., Leckman, J. F., McMahon, W., Pauls, D. L., Sandor, P., van
de Wetering, B. J. M. (1999). The Tourette syndrome diagnostic confidence
index: development and clinical associations. Neurology, 53,
2108–2112
- Silva, R. R., Munoz, D. M., Barickman, J.,
Friedhoff, A. J. (1995). Environmental factors and related fluctuation of
symptoms in children and adolescents with Tourette’s disorder. Journal
of Child Psychology and Psychiatry, 36(2), 305-312
- Tourette Association of America. Exercise, Sports and Tourette Syndrome. Consultato il 18 maggio 2015, su https://www.tourette.org/resource/exercise?sports?tourette?syndrome/.·
- Aubert, A. E., Seps, B., & Beckers, F. (2003). Heart rate variability in athletes. Sports Medicine, 33(12), 889–919· Boutcher, S. H., Nugent, F., McLaren, P. F., & Weltman, A. L. (1998). Heart period variability of trained and untrained men at rest and during mental challenge. Psychophysiology, 35(1), 16–22
- Buchheit, M., Simon, C., Charloux, A., Doutreleau, S., Piquard, F., & Brandenberger, G. (2005). Heart rate variability and intensity of habitual physical activity in middle-aged persons. Medicine and Science in Sports and Exercise, 37(9), 1530–1534.
- Shapiro, A. K., Shapiro, E. S., Young, J. G., & Feinberg, T. E. (1988). Gilles de la Tourette syndrome. New York: Raven Press·
- Hawksley, J., Cavanna, A., & Nagai, Y. (2015). The role of the autonomic nervous system in Tourette Syndrome. Frontiers in Neuroscience, 9, 117–117
- Luque-Casado, A., Zabala, M., Morales, E., Mateo-March, M., & Sanabria, D. (2013). Cognitive performance and heart rate variability: The influence of fitness level. PLoS One, 8(2), e56935·
- Tanner, C. M., Goetz, C. G., & Klawans, H. L. (1982). Cholinergic mechanisms in Tourette Syndrome. Neurology, 32, 1315–131.
- Laurea triennale in scienze motorie L22
- Laurea magistrale in scienze e attività preventive e adattate LM67
- Researcher Intership Uni Tor Vergata 2018/2019.
Nessun commento:
Posta un commento