GOAL SETTING PER IL CALCIATORE: 4 STEP PER PIANIFICARE LA STAGIONE - PARTE 2



Pianificazione di sotto-obiettivi per raggiungere il tuo sogno

Devi porti esclusivamente un unico obiettivo?
Non per forza.
Di sicuro devi avere un grande traguardo da raggiungere nel lungo periodo, anche a distanza di qualche anno.
Poi dovrai avere un obiettivo di risultato da raggiungere in questa stagione.
Per raggiungere questo risultato dovrai porti obiettivi di prestazione mirati al miglioramento in ogni aspetto del tuo gioco.
Puoi porti uno o più obiettivi per ogni aspetto: fisico, tecnico, tattico e mentale.
A questo punto dovrai scomporre i tuoi obiettivi in sotto-obiettivi da raggiungere periodicamente e, soprattutto, porti obiettivi giornalieri.

Facciamo un esempio.
Facciamo finta di essere un giovane centrocampista che gioca e non gioca in lega pro ed ha il grande sogno di giocare in Serie A.
Una buona pianificazione potrebbe essere:

Obiettivo a lungo termine
Giocare in Serie A entro 3 anni
Obiettivo a medio/lungo termine
Giocare in Serie B entro 2 anni
Obiettivo stagionale
Sotto-obiettivi stagionali
Salire di categoria nella prossima stagione
-    Fare 25 presenze
-    Segnare 6 gol
-    Avere una media di passaggi riusciti oltre l’80% a partita
-    Prendere 5 kg di massa muscolare
Obiettivi fine girone d’andata
-    15 presenze
-    4 gol
-    Media di passaggi riusciti oltre l’80% a partita
-    Prendere 2,5 kg di massa muscolare
Obiettivi mensili (ciclo di 5 partite)
-    4 presenze
-    Almeno 1 gol
-    Media passaggi riusciti oltre l’80% a partita
-    Prendere 0,5 kg di massa muscolare
Obiettivi settimanali
-    Giocare titolare la domenica
-    Fare almeno un gol nelle partitelle in allenamento
-    Allenarsi individualmente al tiro in porta
-    Allenarsi individualmente sulla tecnica
-    Fare almeno due sedute in palestra
Obiettivi giornalieri
-    Segnare almeno un gol in partitella
-    Allenarsi individualmente sul tiro in porta: segnare almeno 15 gol su 20 tiri
-    Allenarsi individualmente sulla tecnica: fare almeno 100 palleggi con la pallina da tennis.
-    Allenamento in palestra: fare 4 serie da 10 ripetizioni di panca piana con 30 kg e 200 addominali

Questo è solo un esempio improvvisato di una pianificazione dettagliata e misurabile per il raggiungimento degli obiettivi.
Come vedi non è stato pianificato un unico sotto-obiettivo per raggiungere il grande obiettivo a lungo termine.
Obiettivi fisici: prendere 5 kg di massa muscolare.
Obiettivi tecnico-tattici: media passaggi oltre l’80% e allenamenti settimanali su tiro in porta.
Obiettivi di risultato: 25 presenze e 6 gol.
Con una programmazione del genere, il lavoro è totalmente nelle tue mani, e ogni giorno sai perfettamente se stai facendo il tuo dovere per raggiungere il tuo traguardo o se stai sgarrando.

Riassumiamo in sintesi le fasi della pianificazione di un obiettivo:

1)    Step 1. Presa di decisione.
In questa fase decidi quale dovrà essere il tuo obiettivo, facendo in modo che abbia tutte le caratteristiche richieste dal goal setting.

2)    Step 2. Pianificazione strategica.
Una volta stabilito il tuo obiettivo, dovrai pianificare una strategia per raggiungerlo.
Stabilisci obiettivi a breve termine, allenamenti e lavoro da svolgere, valutazioni periodiche.

3)    Step 3. Lavoro, lavoro, lavoro.
Puoi porti gli obiettivi più ambiziosi del mondo, ma se non ti sforzi ogni giorno non li raggiungerai mai.

4)    Step 4. Valutazione.
E’ fondamentale valutare periodicamente i risultati ottenuti.
Valutazioni periodiche ti permettono di verificare il raggiungimento o meno di obiettivi a breve termine e correggere la strategia in base ai risultati.

Facciamo un esempio:
Fingiamo che tu sia un attaccante che negli ultimi anni ha fatto stagioni con alti rendimenti di prestazione, ma ha segnato pochi gol e non è andato mai in doppia cifra.
A inizio campionato decidi quindi che il tuo obiettivo stagionale sarà:
“Segnare almeno 10 gol in questa stagione”.
Dopodiché, nella fase di pianificazione è importante attribuire le giuste cause al fatto che hai sempre segnato pochi gol, in modo da studiare la giusta strategia di lavoro successivamente.
Perché segni pochi gol?
Ti crei poche occasioni?
Ne sbagli troppi?
Ti focalizzi su cose inutili?
Sei spesso lontano dalla porta?
Giochi poco?
In base alle risposte a queste domande elabori una strategia.
Facciamo conto che nel tuo caso fai pochi gol perché ne sbagli troppi.
Hai una bassa percentuale di realizzazione rispetto alle occasioni create dovuta a errori tecnici derivati dalla poca freddezza e dalla paura di sbagliare.

Questa fase è fondamentale: attribuire cause sbagliate e elaborare una strategia non funzionale può rivelarsi tempo perso e inutile.

L’aiuto del tuo allenatore può esserti di grande supporto in questo.
Adesso devi chiederti cosa devi migliorare e come farlo.
Per migliorare le performance sotto porta potrebbe essere utile migliorare la tecnica, riprodurre situazioni di tiro in porta, costruire un’attitudine mentale focalizzata al gol, riuscire ad essere calmi e lucidi in zona gol.
E’ importante riprodurre possibili situazioni della partita in allenamento, come tiri in porta, uno contro uno, attacco contro difesa.
Una volta stabilito cosa migliorare, pianifica come farlo e quali sono gli step da seguire tramite la definizione di obiettivi a breve termine.
Tenendo in considerazione che di norma sei un titolare della tua squadra e che in una stagione giochi in media 25 partite, dividi l’annata in cicli di cinque partite e stabilisci obiettivi di risultato da raggiungere ad ogni ciclo.
Così facendo è più facile monitorare l’andamento e fare una valutazione oggettiva a fine di ogni ciclo.
Ad esempio: 10 gol in una stagione -> 3 gol ogni 5 partite
Dopodiché dovrai porti obiettivi di prestazione in allenamento.
Fare 10 gol è un obiettivo di risultato e non ti da indicazioni su come arrivare a raggiungerlo.
Per inseguire il tuo obiettivo e migliorare le tue abilità sotto porta, decidi ad esempio di effettuare due allenamenti tecnici individuali di tiro in porta con un portiere e di fare almeno un gol in ogni partitella di ogni allenamento della settimana.
Nel lavoro tecnico individuale, è importante monitorare i risultati ottenuti e i progressi.
Ad esempio, nella prima settimana ti poni l’obiettivo di fare più gol possibili su un massimo di 30 tiri in porta.
Nei primi due allenamenti fai in media 12 gol su 30 tiri.
Nella settimana seguente ti porrai come obiettivo quello di segnare almeno 13 gol su 30.
Se raggiungi questo step, la settimana dopo cercherai di superarti ancora.
Questo processo andrà avanti fino a che ci sono margini di miglioramento.
Se arrivi a segnare tanti gol con facilità, tipo una media di 25 gol su 30 tiri, dovrai aumentare la complessità dell’allenamento.
Se il tiro in porta avveniva con palla ferma, inizia a calciare con palla in movimento.
Se facevi tre tocchi prima di calciare in porta, comincia a farne un massimo di due.

Se l’esercizio iniziava con palla in tuo possesso, introduci un passaggio o un cross di un compagno prima del tiro in porta.

Così come puoi introdurre la presenza di un avversario.
Mano a mano che svolgi un allenamento con facilità, è necessario aumentarne le difficoltà, magari sotto l’osservazione dell’allenatore e tenendo conto dei suoi feedback.
A questo punto, devi porti obiettivi di prestazione anche per le partite.
Un obiettivo di prestazione in partita potrebbe essere: tirare in porta almeno tre volte.
Se solitamente calci in porta massimo una o due volte a partita, aumentare il numero di tiri in porta aumenta le possibilità di segnare.
Un altro obiettivo potrebbe essere quello di toccare più palloni.
Oppure ricevere almeno cinque palloni dentro l’area di rigore.
Ponendoti questo tipo di obiettivi ti focalizzi su cosa devi fare invece che su cosa vuoi raggiungere.
Questo è molto più funzionale al raggiungimento dei risultati desiderati.
A fine di ogni ciclo di cinque partite, ti siedi a tavolino e valuti il tuo percorso.

Quanti gol ho fatto in una settimana di partitelle in allenamento?
In media su 30 tiri quanti gol faccio?
Quante reti ho segnato in queste cinque gare?
Perché ho/non ho raggiunto il risultato sperato?

In base ai risultati che hai ottenuto, possono verificarsi due situazioni.
1)    Sei soddisfatto.
In questo ciclo di gare hai raggiunto il tuo obiettivo e pensi di essere sulla strada giusta.
2)    Non sei soddisfatto:
Non hai raggiunto l’obiettivo e sei dell’idea che la tua strategia non sia efficace.

Nel primo caso, continuerai con il lavoro finora svolto e, se necessario, aumenterai la difficoltà degli allenamenti.
Se non sei soddisfatto dei risultati, dovrai rivedere la pianificazione, modificare gli allenamenti e gli obiettivi a breve termine, ed elaborare una nuova strategia.
Questo è un esempio di una definizione efficace degli obiettivi che chiunque può provare ad elaborare per migliorare la propria carriera e raggiungere risultati ambiziosi, in qualsiasi livello tu ti possa trovare.
 Gli argomenti qui trattati, sono frutto di esperienze personali, divulgati per amore della scienza nello sport e della condivisione con gli utenti




AUTORE: MISTER MIRKO BARBERO

- Allenatore Uefa B rilasciato da figc


- Percorso laurea triennale in scienze motorie presso Uni Roma 5
-  Allenatore calcio presso Acquila Montevarchi 2016-2017
- Assistente allenatore di calcio presso F.C Valdarno, categoria esordienti 2017-2018
- Calciatore semi- professionista 2009-2020, con nascita nel settore giovanile A.C.F Fiorentina
- Attualmente Allenatore di calcio U9-U13 presso Juventus Academy Melbourne Brimbank Stallions FC



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