ALCOL: EFFETTI SUL CORPO E SULLE PRESTAZIONI SPORTIVE


La dipendenza da alcol e l'abuso di alcol, o l'uso dannoso, causano morbilità e mortalità sostanziali. I disturbi da consumo di alcol sono associati a episodi depressivi, ansia grave, insonnia, suicidio e abuso di altri farmaci. 

L'uso continuato di alcol pesante accorcia anche l'insorgenza di malattie cardiache, ictus, tumori e cirrosi epatica, influenzando il sistema cardiovascolare, gastrointestinale e immunitario.


Bere eccessivamente può anche causare lievi amnesie anterograde, deficit cognitivi temporanei, problemi di sonno e neuropatia periferica; causare problemi gastrointestinali, ridurre la densità ossea e la produzione di cellule del sangue e causare la sindrome alcolica fetale.

Disturbi del consumo di alcol complicano la valutazione e il trattamento di altri problemi medici e psichiatrici.


I criteri standard per la dipendenza da alcol, il disturbo più grave, possono essere utilizzati per identificare in modo affidabile le persone per le quali il consumo di alcol provoca gravi conseguenze fisiologiche e un deterioramento persistente della qualità della vita e della capacità di funzionare. I medici dovrebbero sottoporre a routine controlli per i disturbi dell'alcool, utilizzando interviste cliniche, questionari, esami del sangue o una combinazione di questi metodi.


Le cause includono fattori ambientali e geni specifici che influenzano il rischio di disturbi del consumo di alcol, inclusi i geni per gli enzimi che metabolizzano l'alcol, come l'alcol deidrogenasi e l'aldeide deidrogenasi, quelli associati alla disinibizione e quelli che conferiscono una bassa sensibilità all'alcol. 

Il trattamento può includere colloqui motivazionali per aiutare le persone a valutare le proprie situazioni, brevi interventi per facilitare comportamenti più sani, disintossicazione per affrontare i sintomi di astinenza, terapie cognitivo-comportamentali per evitare ricadute e uso oculato dei farmaci per ridurre l'appetito o scoraggiare le ricadute.


Il consumo di grandi quantità di bevande alcoliche porta a disturbi nell'assorbimento intestinale di nutrienti tra cui diverse vitamine. L'inibizione dell'assorbimento di sodio e acqua causata dall'alcol contribuisce alla tendenza degli alcolisti a sviluppare diarrea. Un consumo eccessivo di alcol (anche un singolo episodio) può provocare erosioni duodenali, sanguinamento e lesioni della mucosa nel digiuno superiore. Una maggiore prevalenza di crescita eccessiva batterica nell'intestino tenue può contribuire ad anomalie funzionali e / o morfologiche di questa parte dell'intestino e anche a disturbi addominali non specifici negli alcolisti. Il danno alla mucosa causato dall'alcol aumenta la permeabilità dell'intestino alle macromolecole. Ciò facilita la traslocazione di endotossina e altre tossine batteriche dal lume intestinale al sangue portale, aumentando così l'esposizione del fegato a queste tossine e, di conseguenza, il rischio di lesioni al fegato. I risultati di recenti studi sperimentali supportano l'ipotesi che l'alcol modifichi in modo significativo il sistema immunitario della mucosa intestinale.


Assunzione di alcol e prestazione sportiva:

L’assunzione di alcol ha mostrato un negativo impatto sulla performance sportiva. 

Un consumo di qualsiasi quantità di alcol nelle 24 ore precedenti all’attività riduce la performance aerobica dell’11.4%. Inoltre, l’uso settimanale di bevande alcoliche duplica la probabilità di infortuni registrati dagli sportivi appartenenti a qualsiasi disciplina.

L’ingestione di alcol compromette quindi le prestazioni fisiche in diversi modi: diminuisce l’uso di glucosio e aminoacidi da parte dei muscoli scheletrici, altera il bilancio energetico e compromette il metabolismo durante l’attività fisica.


Caratteristiche:

  • L’ingestione acuta di sostanze alcoliche ha effetti deleteri in diverse abilità psicomotorie;
  • Il consumo di alcolici non influisce nelle funzioni psicologiche cruciali sulla performance fisica;
  • L’uso di alcol non aumenta la capacità di lavoro muscolare (psicomotorie), anzi diminuisce i livelli di performance;
  • L’alcol può intaccare la naturale regolazione della temperatura corporea durante esercizi prolungati svolti in ambienti freddi.

I  postumi di una sbornia hanno significativi effetti negativi sulla performance. L’ubriacatura è causata dalla tossicità dell’alcol e dalla disidratazione; solitamente è caratterizzata da depressione, mal di testa e ipersensibilità agli stimoli esterni. 

Riduce inoltre l’acuità mentale e danneggia il sistema motorio causando il peggioramento delle abilità psicomotorie, tra cui i tempi di reazione, della coordinazione occhio-mano, della precisione dei movimenti e della coordinazione in generale. Diminuisce l’equilibrio e il controllo posturale.


Come risultato, l’atleta può non sentirsi in grado di partecipare alla competizione.

Per concludere è consigliabile che chi pratica sport ad altri livelli agonistici, diminuisca il consumo di sostanze alcoliche e lo elimini durante il periodo di campionati.



Effetti sulle prestazioni: uno studio sui ciclisti

Dopo aver sinteticamente elencato alcuni meccanismi d’impatto dell’etanolo sulla fisiologia umana, possiamo affermare come elevate concentrazioni di alcool nel sangue, al momento dell’esercizio, possano deteriorare le prestazioni di endurance. Ci sono relativamente pochi studi in materia, ma i riscontri sono chiari.  Dal punto di vista aerobico, è evidente l’esistenza di una soglia dopo cui la concentrazione di alcool diventi deleteria per le prestazioni. Cofan et al (Alcohol Alcohol. 1995) descrivono una “soglia di intossicazione” da alcool pari a 20mmol/L sia per gli animali che per gli umani; se il soggetto ingerisce quantitativi superiori, il decremento nelle prestazioni diventa significativo.

In questa ricerca di Lecoultre del 2009, si sono valutate le prestazioni (potenza media) di tredici ciclisti ben allenati. Un test sui 60 minuti (a cronometro) è stato eseguito in ambiente controllato dopo aver bevuto una bevanda alcolica (EtOH = 30 ± 1,8 ml) o una soluzione di controllo non EtOH (C); la potenza dei ciclisti era significativamente più bassa in condizioni di EtOH (233 ± 23 W) rispetto ai ciclisti sobri  C (243 ± 24 W) (P <0,01), con una differenza del 3,9% in termini di prestazioni (vedasi figura sotto: barre vuote per i ciclisti “sobri”, barre nere per i ciclisti EtOH)



Nella ricerca, la frequenza cardiaca (HR) è aumentata significativamente nel corso del tempo a partire da 158 bpm medi (fine del primo periodo di 10 minuti) e ha raggiunto i 171 bpm (ultimo periodo). Nessuna differenza significativa è stata trovata nelle due condizioni, tra i gruppi di ciclisti. Se rapportato alla potenza, il rapporto tra la media watt ed FC era significativamente più alto nel gruppo EtOH (P <0,05). La percezione media dello sforzo non è stata differente tra C e EtOH.

I riscontri di questa ricerca suggeriscono che l’alcool peggiori le prestazioni ciclistiche per via di una alterazione concomitante di meccanismi fisiologici e psico-biologici. In pratica, e come affermato in precedenza (American College of Sports Medicine, 1982), gli atleti dovrebbero evitare di bere alcool, anche a basse dosi, prima di allenamenti e competizioni.

In aggiunta, una buona parte della letteratura è stata in grado di stabilire una significativa relazione di causa-effetto tra alcool e prestazione anaerobica, con esiti dannosi e deleteri tra il dosaggio di alcool e le prestazioni nello sprint.


Effetti sul recupero

Negli studi che indagano la correlazione tra alcool e recupero dell’atleta, di converso, non è stata individuata una “soglia” critica oltre la quale il recupero muscolare è compromesso. L’analisi di creatina chinasi ed altri marker del danno muscolare hanno proposto esiti ambigui negli esseri umani, riguardo le conseguenze muscolari e metaboliche dell’ingestione acuta di alcol durante il recupero da uno sforzo. L’ingestione di alcool immediatamente dopo una pedalata ha un impatto modesto nel processo di recupero: l’effetto diretto sulla re-sintesi del glicogeno non è chiaro, e l’effetto principale dell’assunzione di alcool è indiretto, ossia allontana l’atleta dalle consuetudini nutrizionali che si ritengono ottimali per accelerare il recupero (Burke et al, J Appl Physiol, 1985). Quest’azione dipende dal fatto che l’alcool sostituisca parzialmente la dose di carboidrati al alto IG in pasti seguenti la prestazione, mentre a lungo termine non vi è un impatto negativo nell’ingestione dell’alcool sulle riserve di glicogeno muscolare.

Per quanto riguarda le capacità muscolari degli atleti, con focus sugli sport di forza, l’ingestione acuta di alcool diminuisce la sintesi delle proteine muscolari a seconda delle tempistiche e delle quantità ingerite, in assenza di uno stimolo sportivo, favorendo l’atrofia del muscolo scheletrico e danneggiando principalmente la sintesi proteica. Il consumo di moderate quantità di alcool aumenta la perdita di forza associata all’esercizio eccentrico, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per accertare il rapporto tra assunzione di alcool e recupero muscolare, chiarendo i meccanismi fisiologici che regolano questa risposta.

Sulla base delle evidenze sperimentali disponibili e dei dati sulle cavie, gli atleti dovrebbero esser cauti nell’ingerire alcool dopo l’attività fisica intensa, concentrandosi invece su efficaci strategie alimentari atte a migliorare il recupero (vedasi qui per articolo specifico). 

Dopo un allenamento impegnativo o durante periodi di stress intenso da allenamenti, l’alcool può contribuire alla disidratazione e compromettere la capacità del corpo di recuperare /adattarsi a questi tipi di allenamenti, soprattutto se non si sta bevendo molta acqua e reintegrando adeguatamente le proteine.


In conclusione:

se siete tra gli atleti che si godono una birra post-gara, o un bicchiere di vino a cena, non dovete temere le conseguenze dell’alcool, ma accertatevi di essere completamente reidratati dal training svolto, altrimenti starete rallentando il recupero e vanificando in qualche misura gli sforzi fatti. Terminato lo sforzo dovrete già aver elaborato una strategia corretta per reintegrare il glicogeno utilizzato (e i tessuti muscolari danneggiati), a prescindere dall’assunzione di un alcolico leggero.






Referenze :

-Department of Psychiatry, University of California, San Diego, CA, USA

-Division of Physiology of Nutrition, Department of Biological Chemistry and Nutrition, Hohenheim University, Garbenstr. 28, D-70599, Stuttgart, Germany.

-psicologidellosport.it

Staff CISSPAT

Dott. Bargnani Alessandro

Dott.ssa Franco Giada

-scienceofcycling.it

Simone Casonato



Author : Riccardo Di Paola Writing Articles & Social Media Marketing Scienze Salute Benessere


GOAL SETTING PER IL CALCIATORE: 4 STEP PER PIANIFICARE LA STAGIONE - PARTE 2



Pianificazione di sotto-obiettivi per raggiungere il tuo sogno

Devi porti esclusivamente un unico obiettivo?
Non per forza.
Di sicuro devi avere un grande traguardo da raggiungere nel lungo periodo, anche a distanza di qualche anno.
Poi dovrai avere un obiettivo di risultato da raggiungere in questa stagione.
Per raggiungere questo risultato dovrai porti obiettivi di prestazione mirati al miglioramento in ogni aspetto del tuo gioco.
Puoi porti uno o più obiettivi per ogni aspetto: fisico, tecnico, tattico e mentale.
A questo punto dovrai scomporre i tuoi obiettivi in sotto-obiettivi da raggiungere periodicamente e, soprattutto, porti obiettivi giornalieri.

Facciamo un esempio.
Facciamo finta di essere un giovane centrocampista che gioca e non gioca in lega pro ed ha il grande sogno di giocare in Serie A.
Una buona pianificazione potrebbe essere:

Obiettivo a lungo termine
Giocare in Serie A entro 3 anni
Obiettivo a medio/lungo termine
Giocare in Serie B entro 2 anni
Obiettivo stagionale
Sotto-obiettivi stagionali
Salire di categoria nella prossima stagione
-    Fare 25 presenze
-    Segnare 6 gol
-    Avere una media di passaggi riusciti oltre l’80% a partita
-    Prendere 5 kg di massa muscolare
Obiettivi fine girone d’andata
-    15 presenze
-    4 gol
-    Media di passaggi riusciti oltre l’80% a partita
-    Prendere 2,5 kg di massa muscolare
Obiettivi mensili (ciclo di 5 partite)
-    4 presenze
-    Almeno 1 gol
-    Media passaggi riusciti oltre l’80% a partita
-    Prendere 0,5 kg di massa muscolare
Obiettivi settimanali
-    Giocare titolare la domenica
-    Fare almeno un gol nelle partitelle in allenamento
-    Allenarsi individualmente al tiro in porta
-    Allenarsi individualmente sulla tecnica
-    Fare almeno due sedute in palestra
Obiettivi giornalieri
-    Segnare almeno un gol in partitella
-    Allenarsi individualmente sul tiro in porta: segnare almeno 15 gol su 20 tiri
-    Allenarsi individualmente sulla tecnica: fare almeno 100 palleggi con la pallina da tennis.
-    Allenamento in palestra: fare 4 serie da 10 ripetizioni di panca piana con 30 kg e 200 addominali

Questo è solo un esempio improvvisato di una pianificazione dettagliata e misurabile per il raggiungimento degli obiettivi.
Come vedi non è stato pianificato un unico sotto-obiettivo per raggiungere il grande obiettivo a lungo termine.
Obiettivi fisici: prendere 5 kg di massa muscolare.
Obiettivi tecnico-tattici: media passaggi oltre l’80% e allenamenti settimanali su tiro in porta.
Obiettivi di risultato: 25 presenze e 6 gol.
Con una programmazione del genere, il lavoro è totalmente nelle tue mani, e ogni giorno sai perfettamente se stai facendo il tuo dovere per raggiungere il tuo traguardo o se stai sgarrando.

Riassumiamo in sintesi le fasi della pianificazione di un obiettivo:

1)    Step 1. Presa di decisione.
In questa fase decidi quale dovrà essere il tuo obiettivo, facendo in modo che abbia tutte le caratteristiche richieste dal goal setting.

2)    Step 2. Pianificazione strategica.
Una volta stabilito il tuo obiettivo, dovrai pianificare una strategia per raggiungerlo.
Stabilisci obiettivi a breve termine, allenamenti e lavoro da svolgere, valutazioni periodiche.

3)    Step 3. Lavoro, lavoro, lavoro.
Puoi porti gli obiettivi più ambiziosi del mondo, ma se non ti sforzi ogni giorno non li raggiungerai mai.

4)    Step 4. Valutazione.
E’ fondamentale valutare periodicamente i risultati ottenuti.
Valutazioni periodiche ti permettono di verificare il raggiungimento o meno di obiettivi a breve termine e correggere la strategia in base ai risultati.

Facciamo un esempio:
Fingiamo che tu sia un attaccante che negli ultimi anni ha fatto stagioni con alti rendimenti di prestazione, ma ha segnato pochi gol e non è andato mai in doppia cifra.
A inizio campionato decidi quindi che il tuo obiettivo stagionale sarà:
“Segnare almeno 10 gol in questa stagione”.
Dopodiché, nella fase di pianificazione è importante attribuire le giuste cause al fatto che hai sempre segnato pochi gol, in modo da studiare la giusta strategia di lavoro successivamente.
Perché segni pochi gol?
Ti crei poche occasioni?
Ne sbagli troppi?
Ti focalizzi su cose inutili?
Sei spesso lontano dalla porta?
Giochi poco?
In base alle risposte a queste domande elabori una strategia.
Facciamo conto che nel tuo caso fai pochi gol perché ne sbagli troppi.
Hai una bassa percentuale di realizzazione rispetto alle occasioni create dovuta a errori tecnici derivati dalla poca freddezza e dalla paura di sbagliare.

Questa fase è fondamentale: attribuire cause sbagliate e elaborare una strategia non funzionale può rivelarsi tempo perso e inutile.

L’aiuto del tuo allenatore può esserti di grande supporto in questo.
Adesso devi chiederti cosa devi migliorare e come farlo.
Per migliorare le performance sotto porta potrebbe essere utile migliorare la tecnica, riprodurre situazioni di tiro in porta, costruire un’attitudine mentale focalizzata al gol, riuscire ad essere calmi e lucidi in zona gol.
E’ importante riprodurre possibili situazioni della partita in allenamento, come tiri in porta, uno contro uno, attacco contro difesa.
Una volta stabilito cosa migliorare, pianifica come farlo e quali sono gli step da seguire tramite la definizione di obiettivi a breve termine.
Tenendo in considerazione che di norma sei un titolare della tua squadra e che in una stagione giochi in media 25 partite, dividi l’annata in cicli di cinque partite e stabilisci obiettivi di risultato da raggiungere ad ogni ciclo.
Così facendo è più facile monitorare l’andamento e fare una valutazione oggettiva a fine di ogni ciclo.
Ad esempio: 10 gol in una stagione -> 3 gol ogni 5 partite
Dopodiché dovrai porti obiettivi di prestazione in allenamento.
Fare 10 gol è un obiettivo di risultato e non ti da indicazioni su come arrivare a raggiungerlo.
Per inseguire il tuo obiettivo e migliorare le tue abilità sotto porta, decidi ad esempio di effettuare due allenamenti tecnici individuali di tiro in porta con un portiere e di fare almeno un gol in ogni partitella di ogni allenamento della settimana.
Nel lavoro tecnico individuale, è importante monitorare i risultati ottenuti e i progressi.
Ad esempio, nella prima settimana ti poni l’obiettivo di fare più gol possibili su un massimo di 30 tiri in porta.
Nei primi due allenamenti fai in media 12 gol su 30 tiri.
Nella settimana seguente ti porrai come obiettivo quello di segnare almeno 13 gol su 30.
Se raggiungi questo step, la settimana dopo cercherai di superarti ancora.
Questo processo andrà avanti fino a che ci sono margini di miglioramento.
Se arrivi a segnare tanti gol con facilità, tipo una media di 25 gol su 30 tiri, dovrai aumentare la complessità dell’allenamento.
Se il tiro in porta avveniva con palla ferma, inizia a calciare con palla in movimento.
Se facevi tre tocchi prima di calciare in porta, comincia a farne un massimo di due.

Se l’esercizio iniziava con palla in tuo possesso, introduci un passaggio o un cross di un compagno prima del tiro in porta.

Così come puoi introdurre la presenza di un avversario.
Mano a mano che svolgi un allenamento con facilità, è necessario aumentarne le difficoltà, magari sotto l’osservazione dell’allenatore e tenendo conto dei suoi feedback.
A questo punto, devi porti obiettivi di prestazione anche per le partite.
Un obiettivo di prestazione in partita potrebbe essere: tirare in porta almeno tre volte.
Se solitamente calci in porta massimo una o due volte a partita, aumentare il numero di tiri in porta aumenta le possibilità di segnare.
Un altro obiettivo potrebbe essere quello di toccare più palloni.
Oppure ricevere almeno cinque palloni dentro l’area di rigore.
Ponendoti questo tipo di obiettivi ti focalizzi su cosa devi fare invece che su cosa vuoi raggiungere.
Questo è molto più funzionale al raggiungimento dei risultati desiderati.
A fine di ogni ciclo di cinque partite, ti siedi a tavolino e valuti il tuo percorso.

Quanti gol ho fatto in una settimana di partitelle in allenamento?
In media su 30 tiri quanti gol faccio?
Quante reti ho segnato in queste cinque gare?
Perché ho/non ho raggiunto il risultato sperato?

In base ai risultati che hai ottenuto, possono verificarsi due situazioni.
1)    Sei soddisfatto.
In questo ciclo di gare hai raggiunto il tuo obiettivo e pensi di essere sulla strada giusta.
2)    Non sei soddisfatto:
Non hai raggiunto l’obiettivo e sei dell’idea che la tua strategia non sia efficace.

Nel primo caso, continuerai con il lavoro finora svolto e, se necessario, aumenterai la difficoltà degli allenamenti.
Se non sei soddisfatto dei risultati, dovrai rivedere la pianificazione, modificare gli allenamenti e gli obiettivi a breve termine, ed elaborare una nuova strategia.
Questo è un esempio di una definizione efficace degli obiettivi che chiunque può provare ad elaborare per migliorare la propria carriera e raggiungere risultati ambiziosi, in qualsiasi livello tu ti possa trovare.
 Gli argomenti qui trattati, sono frutto di esperienze personali, divulgati per amore della scienza nello sport e della condivisione con gli utenti




CRIOTERAPIA WHOLE-BODY IN MEDICINA DELLO SPORT







La crioterapia è definita come "raffreddamento del corpo" a fini terapeutici. Tradizionalmente è stata eseguita utilizzando impacchi di ghiaccio o bagni ad immersione in acqua fredda. Più recentemente, la crioterapia a corpo intero (WBC) è diventata una tecnica popolare di questa modalità. Sebbene considerevolmente più costoso delle forme tradizionali di crioterapia, il WBC è diventato molto popolare per gli atleti e nella medicina dello sport. Viene spesso utilizzato con l'intenzione di prevenire gli infortuni e di contrastare i sintomi infiammatori dopo le prestazioni atletiche, migliorando così il recupero. WBC viene in genere fornito in due modi. 
I: il soggetto può stare in una camera che è aperta nella parte superiore. Il corpo e il busto sono esposti a temperature rigide nella camera, mentre la testa rimane fuori a temperatura ambiente. 
II: il soggetto o un gruppo di soggetti può sedere in una camera che viene quindi riempita di aria fresca. L'intero corpo, compresa la testa, è esposto a temperature rigide (Fig. 1).

Il WBC viene eseguito in un ambiente che consiste in una breve esposizione all'aria estremamente fredda in una crio-camera a temperatura e umidità controllata (Fig.). Queste camere sono mantenute da j110-C a j140-C (da j166-F a 220-F), a seconda del sistema di raffreddamento specifico (elettrico o azoto). Tuttavia, mentre le camere sono destinate a raffreddare a questa temperatura, a causa della convezione da parte di soggetti umani, la temperatura sulla pelle è molto più calda nei soggetti umani (j35-C) rispetto a un manichino posto nella camera (j150 -C) (1). Inoltre, gli individui con una maggiore adiposità nei loro tessuti tendono a raffreddarsi a temperature più basse (2). Prima di entrare nella criocamera, ogni partecipante subisce da 30 a 60 s di adattamento della temperatura in un vestibolo a una temperatura di j60-C.

Durante l'esposizione, viene indossato un numero minimo di indumenti (pantaloncini, calze, scarpe, guanti e un cappello / fascia per la testa) per evitare lesioni da morso da gelo. Una maschera chirurgica viene inoltre indossata quando la camera include la testa del partecipante per evitare l'espirazione dell'aria umida. È necessario rimuovere il sudore da ciascun partecipante prima di entrare nella crio-camera per evitare il rischio
di bruciore della pelle e necrosi. Mentre si trovano nella crio-camera, i soggetti devono anche muovere le dita e le gambe ed evitare di trattenere il respiro. La durata dell'esposizione è in genere da 2 a 3 minuti (3). 

Selfe et al. (4) ha esaminato l'effetto di tre diverse durate di esposizione alla crioterapia in 14 giocatori professionisti di rugby e ha riportato 2 minuti, la durata ottimale dell'esposizione a j135-C. Ciò è stato determinato sulla base dell'ossiemoglobina, del desossiemoglobina, dell'indice di ossigenazione dei tessuti e della temperatura cutanea del tessuto gastrocnemio (4).

Effetti biochimici e fisiologici
Sebbene i precisi meccanismi cellulari del WBC siano sconosciuti, i suoi presunti effetti includono la diminuzione della temperatura dei tessuti, la riduzione dell'infiammazione, l'analgesia e il recupero avanzato dopo l'esercizio (5).

Antinfiammatorio
Uno degli obiettivi principali della crioterapia è accelerare il recupero e limitare l'infiammazione dopo la competizione. Gli studi hanno dimostrato che il WBC raggiunge questo obiettivo aumentando i livelli di interleuchine antinfiammatorie e diminuendo la secrezione di molecole di segnalazione proinfiammatoria, che è stato dimostrato in più studi (6Y12). 
L'elevazione acuta e cronica di IL-6 ha dimostrato di avere effetti proinfiammatori significativi. 

Mila-Kierzenkowska et al. (10) hanno dimostrato che il WBC pre esercizio ha impedito picchi di IL-6 nei giocatori di pallavolo maschili. I livelli sierici di citochine sono stati misurati in tre momenti: prima del WBC, immediatamente dopo il WBC e immediatamente dopo l'esercizio. Il gruppo di controllo (recupero passivo) aveva disegnato i livelli sierici prima dell'esercizio e immediatamente dopo l'esercizio. Questo studio ha dimostrato un potenziale effetto protettivo contro la cascata post-infiammatoria dopo l'esercizio.

Ciò è stato ulteriormente supportato da Ziemann et al. (8) che hanno dimostrato che il WBC ripetuto (5 giorni, due volte al giorno) nel contesto dell'esercizio quotidiano ha mantenuto l'IL-6 al basale rispetto al recupero passivo.
Ziemann et al. (7) hanno anche dimostrato in uno studio precedente che questo stesso protocollo di WBC (5 giorni, due volte al giorno) ha comportato una riduzione del 60% del TNF sierico, rispetto al 35% nel gruppo di recupero passivo. Campioni di sangue in entrambi questi studi sono stati ottenuti prima e 24 ore dopo l'esercizio. Banfi et al. (12) hanno anche riportato una diminuzione della molecola di adesione intercellulare 1 e della prostaglandina E2, a conferma dell'attività antinfiammatoria del globulo rosso. La diminuzione della segnalazione infiammatoria riduce intuitivamente il dolore e il dolore a seguito dell'attività atletica, consentendo potenzialmente all'atleta di riprendersi rapidamente dalla competizione.

Effetti sul danno muscolare
L'attività muscolare durante l'esercizio genera ossidanti all'interno della cellula, che vengono successivamente rilasciati nello spazio inte-rcellulare in seguito alla rottura della membrana, che è coerente con l'esercizio. Gli ossidanti rilasciati inducono altri danni alla membrana, aumentando ulteriormente la concentrazione di ossidanti nello spazio intra-cellulare. Questo aumento delle specie reattive dell'ossigeno induce una risposta infiammatoria locale che induce danni muscolari.

Il WBC può anche funzionare per ridurre il dolore e le lesioni dopo la competizione atletica, diminuendo l'attività muscolare catabolica. 
Il meccanismo proposto include la riduzione dell'infiammazione e quindi una potenziale riduzione del danno muscolare dopo l'esercizio. Numerosi studi hanno cercato di esaminarlo; tuttavia, l'evidenza è mista (9,12,13).
Gli aumenti della creatina chinasi sierica (CK) sono associati alla rabdomiolisi da sforzo e possono indicare un carico di lavoro fisico eccessivo e un possibile sovrallenamento.

Wozniak et al. hanno riportato una riduzione del 34% della concentrazione sierica totale di CK quando hanno esaminato l'effetto del WBC sui livelli di CK nei kayak rispetto a quelli senza WBC. Hanno riferito che il WBC ha indotto una chiara e significativa diminuzione dei valori medi di CK (14).

Banfi et al. ha studiato i livelli di lattato deidrogenasi e CK in 10 giocatori di rugby di alto livello in uno stato di recupero passivo rispetto all'uso di WBC. Hanno trovato livelli ridotti di CK e lattato deidro-genasi con WBC rispetto al recupero passivo.

Al contrario, Hausswirth et al. (13) hanno esaminato i livelli di CK in corridori ben allenati. Non hanno riscontrato differenze nei livelli di CK nel confronto tra WBC e recupero passivo. Mentre la letteratura è mista, sembra promettere che il WBC può effettivamente ridurre il danno muscolare e quindi migliorare il recupero.

Diminuzione del riassorbimento osseo
Galliera et al. (15) WBC riportato può alterare l'equilibrio del metabolismo osseo diminuendo il riassorbimento osseo. Ciò avrebbe quindi il potenziale per migliorare la salute delle ossa aumentando la densità minerale ossea. Dieci giocatori di rugby professionisti che hanno subito sessioni giornaliere di WBC per cinque giorni consecutivi (j110-C, 2 min) sono stati confrontati con 10 giocatori, che hanno completato lo stesso protocollo di allenamento senza WBC. Il metabolismo osseo è stato misurato confrontando i livelli plasmatici dell'attivatore del recettore del fattore nucleare: B (RANK), il ligando dell'attivatore del recettore del fattore nucleare: B (RANKL) e l'osteoprotegerina (OPG). Hanno riferito che mentre RANK e RANKL non erano diversi con WBC, OPG è aumentato significativamente con il trattamento WBC.
L'osteoprotegerina è un recettore esca per RANKL che riduce la produzione di osteoclasti, favorendo così la formazione ossea rispetto al riassorbimento (catabolismo). Il potenziale osteogenico del WBC può ridurre il catabolismo osseo e ha il potenziale di effetti positivi in ​​questo senso per l'atleta (15).

Effetti cellulari ematologici
Resta incertezza nella letteratura riguardo all'esistenza di un effetto emolitico, se si tratta di una scoperta transitoria e se esiste l'effetto per l'atleta. È stato riportato che i globuli bianchi hanno un effetto significativo sui parametri ematologici, come emoglobina, conta totale degli eritrociti e larghezza della distribuzione dei globuli rossi (4,16). 

Lombardi et al. esaminato l'effetto del globulo rosso sugli eritrociti e sull'ematopoiesi. Ventisette giocatori professionisti di rugby hanno subito due sessioni WBC giornaliere a Y140-C per 3 minuti a sessione per sette giorni consecutivi. La prima sessione WBC è stata prima delle prove del mattino, con la seconda sessione la sera dopo la seconda prova del giocatore. Dopo 7 giorni, la conta degli eritrociti (RBC), l'ematocrito (Hct) e l'emoglobina (Hgb) sono diminuite, con Hgb che è passato da 15,06 T 0,84 a 14,70 T 0,62 g / dL (16). 

Tuttavia, Selfe et al. (4) hanno esaminato questi parametri ematologici per un periodo di tempo più lungo e hanno scoperto che questi cambiamenti erano transitori. Hanno esaminato due gruppi di 15 studenti dell'Accademia militare nazionale polacca, con un gruppo che riceveva il WBC e l'altro che non riceveva cure. I parametri ematologici sono stati misurati dopo 10, 20 e 30 sessioni, eseguite quotidianamente (5 dIwkj1) in una criocamera a j130-C, per 3 minuti. Dopo 10 sedute, l'Hgb è diminuito da una media di 15,1 T 0,74 a 14,4 T 0,94 g / dL e è rimasto a questa concentrazione dopo 20 sessioni (14,5 T 0,71 g / dL). Tuttavia, è salito a 15,1 T 1,1 g / dL dopo 30 sessioni. 
Cambiamenti simili sono stati osservati per la conta degli ematocriti e degli eritrociti. Questo studio suggerisce che il WBC induca potenzialmente emolisi transitoria durante le fasi iniziali del trattamento. Tuttavia, questa emolisi stimola quindi il rilascio di eritropoietina (EPO), che è aumentato del 4,5% rispetto al basale dopo 10 sessioni e del 10,8% e 10,1% dopo 20 e 30 sessioni, rispettivamente. L'aumento dell'EPO sostiene il recupero del conteggio totale degli eritrociti dopo la diminuzione iniziale (4). Tuttavia, un'altra spiegazione di ciò potrebbe includere spostamenti di fluidi secondari al WBC, secondari alla vasodilatazione indotta dal freddo, come precedentemente studiato da Selfe et al. (4).

Altri studi, tuttavia, non hanno dimostrato questo effetto emolitico del WBC. Ziemann et al. ha esaminato 12 tennisti professionisti durante un campo di allenamento controllato e ha riferito che 10 sessioni di WBC oltre 5 giorni non hanno influenzato l'emoglobina o il conteggio totale degli eritrociti (7).

Allo stesso modo, Sutkowy et al. (17) hanno studiato 16 kayakisti competitivi durante un corso di addestramento di 19 giorni che ha subito due volte al giorno WBC per i primi 10 giorni. Non hanno riportato effetti sull'emoglobina o sul conteggio totale degli eritrociti alla fine del corso di WBC.
Anche l'effetto dei globuli bianchi sui leucociti è stato esaminato da numerosi studi. 

Lombardi et al. e Sutkowy et al. non ha dimostrato variazioni nel conteggio dei leucociti dopo il WBC nel rugby e nei tennisti professionisti (16,17). Banfi et al. ha riportato risultati simili quando stratificato per conta dei linfociti e dei monociti nei giocatori di rugby. Prima e dopo il trattamento con WBC, la conta dei linfociti non era significativamente diversa rispettivamente a 44,7 T 8,2% e 37,8 T 10,6%. Anche la conta dei monociti non era significativamente diversa prima e dopo il WBC rispettivamente a 9,6 T 1,7% e 9,6 T 3,5% (12).

Nel complesso, la letteratura rimane mista, con alcuni studi che dimostrano un'emolisi transitoria seguita da un lento aumento dell'emoglobina e altri studi che non mostrano alcun cambiamento, senza dati significativi che suggeriscano un cambiamento nella conta dei linfociti.
Mentre in questo momento non ci sono dati che suggeriscano un aumento degli eventi cardiovascolari nei pazienti che seguono WBC, la risposta fisiologica deve essere annotata. Nessun dato pubblicato indaga su WBC e sui suoi effetti sulla cascata della coagulazione. 

Esistono numerosi studi che hanno dimostrato un aumento della pressione arteriosa sistolica e di astolica durante e dopo l'esposizione al freddo di tutto il corpo (18,19). Questi dati possono essere tranquillamente applicati a WBC. Si deve prestare attenzione nei pazienti con problemi cardiovascolari preesistenti, nonché ipertensione non controllata.


Alterazioni ormonali
Numerosi studi hanno suggerito che i globuli bianchi possono avere un effetto sull'attività ormonale sistemica (7,17,20 Y23). 

Leppa ̈luoto et al. (20) hanno riferito di 10 pazienti sottoposti a WBC tre volte alla settimana per 12 settimane. Mentre i livelli di beta-endorfina ed epinefrina non sono cambiati nel corso della 12a settimana, i livelli di noradrenalina sono aumentati da due a tre volte per tutti i soggetti immediatamente dopo una sessione WBC.

Hausswirth et al. (22) hanno trovato risultati simili in 15 partecipanti sottoposti a singole sessioni di crioterapia di 3 minuti. Hanno riferito che i pazienti avevano un aumento medio del 76% dei livelli di noradrenalina immediatamente dopo il globulo bianco. Questi studi hanno suggerito che l'aumento della noradrenalina è probabilmente una risposta simpatica indotta dal freddo, piuttosto che una risposta specifica al WBC.
Gli effetti dei livelli di cortisolo sulle prestazioni atletiche e sul recupero non sono chiari in questo momento come lo è la risposta al WBC. Sono stati riportati risultati contrastanti sugli effetti del WBC sui livelli di cortisolo. 

Grasso et al. esaminato 25 giocatori di rugby professionisti e riportato livelli di cortisolo salivare dopo sette giorni consecutivi di WBC (21). 
D'altra parte, Ziemann et al. ha riferito che i livelli di cortisolo sono aumentati in sei tennisti professionisti trattati con WBC per 5 giorni (7). 
In Sutkowy et al. (17), un esame di 16 kayakisti che sono stati sottoposti a WBC durante 10 giorni di allenamento, gli autori hanno riferito che i livelli di cortisolo non sono cambiati significativamente durante il trattamento.
Smolander et al. (23) hanno esaminato sei femmine sane per i cambiamenti nei livelli dell'ipofisi e dell'ormone tiroideo dopo trattamenti WBC. 
Hanno riferito che non sono stati riscontrati cambiamenti nella concentrazione sierica di ormone della crescita, ormone stimolante la tiroide, prolattina o ormoni tiroidei liberi durante 12 settimane di tre trattamenti alla settimana di globuli bianchi.


Alterazioni del profilo lipidico
I globuli bianchi possono avere effetti benefici sul metabolismo lipidico e possono alterare il profilo del colesterolo di un soggetto (8,24,25). 

Lubkowska et al. (24) hanno esaminato 69 maschi fisicamente attivi sottoposti a 20 sedute di globuli bianchi in 20 giorni. I trigliceridi sono diminuiti significativamente da 108 T 50 mg / dL a 69,4 T 27,2 mg / dL, colesterolo lipoproteine ​​ad alta densità (HDL) significativamente aumentato (da 53,2 T 16,5 a 63,1 T 27,4 mg / dL) e colesterolo lipoproteine ​​a bassa densità (LDL) significativamente diminuito (97,7 T da 48,3 a 72,8 T 52,0 mg / dL) (24). 

Ziemann et al. hanno riportato risultati simili nel colesterolo totale e LDL in 18 maschi fisicamente attivi che hanno eseguito 30 minuti di attività fisica, nonché due sessioni di globuli bianchi al giorno per 5 giorni. Il gruppo WBC ha mostrato una riduzione del 43% e del 52% del colesterolo totale e LDL, rispettivamente (8).

In uno studio del 2015, Lubkowska et al. (25) hanno esaminato 45 uomini in sovrappeso e obesi dopo 6 mesi di moderata attività aerobica e globuli bianchi. Hanno riferito che mentre la massa corporea, la percentuale di grasso corporeo e la percentuale di massa corporea magra non sono cambiate, LDL e trigliceridi sono diminuiti e HDL è aumentato. Nel complesso, l'evidenza suggerisce che il WBC ha un effetto netto positivo sul profilo lipidico di un individuo.

Utilizzi e controindicazioni

Recupero funzionale
Il recupero funzionale è definito come il ritorno al basale in seguito allo sforzo di qualsiasi forma in termini di forza, dolore e affaticamento soggettivo. Numerosi studi hanno esaminato gli effetti del WBC sul recupero funzionale e le prestazioni con risultati limitati e misti (7,13,26Y31). 

Hausswirth et al. e Ziemann et al. studiato gli effetti del WBC sul recupero funzionale dopo attività di corsa o sportive (7,13). 
Hausswirth et al. (13) hanno scoperto che intraprendere il WBC immediatamente e 24 e 48 ore dopo un'intensa corsa in pista ha comportato miglioramenti significativi in ​​termini di forza, dolore e affaticamento soggettivo rispetto ai controlli non trattati. 
Ziemann et al. ha anche registrato un miglioramento delle prestazioni associate a WBC in un gruppo di giocatori di tennis d'élite. Hanno scoperto che gli atleti che intraprendevano un'esposizione due volte al giorno a j120-C durante un campo di allenamento di 5 giorni avevano una maggiore precisione di tiro durante due sessioni di test, rispetto a un controllo non trattato (7). 

Schaal et al. (31) hanno scoperto che rispetto a un controllo passivo, una singola esposizione a WBC (3 min a j110-C) ha migliorato il recupero soggettivo e metabolico (basato su lattato nel sangue e V ̇ O2max) dopo intensi attacchi di nuoto. Infine, Kru Ger Ger et al. (30) hanno esaminato 11 atleti di resistenza in un design crossover randomizzato durante il quale la corsa ad alta intensità è stata seguita da un intervento di WBC o placebo. Hanno riferito che il WBC migliora il recupero acuto durante l'esercizio intermittente ad alta intensità in condizioni termoneutrali (30).

Altri studi, tuttavia, non hanno riportato effetti benefici di WBC per prestazioni e recupero funzionale (26,27,29). 
Costello et al. (27) hanno esaminato 36 soggetti assegnati casualmente al trattamento con WBC o placebo dopo il completamento delle contrazioni muscolari eccentriche. È stato riferito che il WBC non ha avuto alcun effetto sul senso della posizione dell'articolazione del ginocchio, sulla massima contrazione isometrica volontaria del ginocchio, sul picco di potenza erogata o sull'indolenzimento muscolare a seguito di un esercizio eccentrico. 

Una revisione sistematica di studi controllati randomizzati sull'efficacia di WBC ha trovato risultati simili (26). Sono stati inclusi quattro studi clinici controllati randomizzati basati su laboratorio, senza benefici segnalati di WBC che migliorano il dolore muscolare, l'affaticamento o il recupero (26). 

Fonda e Sarabon (29) hanno anche studiato gli effetti del WBC sul recupero funzionale dopo l'esercizio, ma hanno incorporato una dose di raffreddamento più intensa a una temperatura di j195-C per un massimo di 6 esercizi post-esercizio. Poche differenze significative tra i gruppi sono state riscontrate per la forza e la potenza erogata, tuttavia, è stato riportato un dolore muscolare significativamente più basso con WBC.


Ruolo nella capsulite adesiva
È stato anche valutato il ruolo clinico del globulo rosso nella patologia muscolo-scheletrica. 

Ma et al. (32) hanno esaminato l'efficacia del globulo rosso nei pazienti con capsulite adesiva. I partecipanti con capsulite adesiva sono stati randomizzati a ricevere terapia fisica o terapia fisica e WBC. Dopo 4 settimane di trattamento, entrambi i gruppi sono migliorati in termini di dolore, funzionalità della spalla e range di movimento (ROM). 
Tuttavia, il gruppo WBC ha subito miglioramenti significativamente maggiori nel punteggio analogico visivo (1,2 cm, intervallo di confidenza al 95% [CI], 0,8Y1,6, basato su una scala analogica visiva di 10 cm), punteggio American Surge and Elbow Surgeons (quattro punti ; 95% CI, 3,1Y4,9, basato su una scala di 30 punti) e ROM attiva (13-abduction, 95% CI 9.2-Y16.8-; 5- rotazione esterna, 95% CI 3.2-Y6.7 -) (32). 

Chruvciak et al. (33) hanno valutato l'efficacia di globuli bianchi nei pazienti con artrosi. Hanno esaminato 50 pazienti con artrite sottoposti a 10 d di WBC e registrato punteggi analogici visivi dopo il trattamento. Hanno riferito che si è verificato un miglioramento significativo in 39 (78%) pazienti, un miglioramento in nove pazienti (18%) e nessun miglioramento è stato riportato da solo due pazienti (4%). 

Guillot et al. (34) hanno eseguito una revisione sistematica del ruolo della crioterapia nei pazienti con artrite reumatoide. Hanno incluso sei studi che hanno esaminato un totale di 257 pazienti con artrite reumatoide e hanno mostrato una riduzione significativa dei punteggi analogici visivi del dolore e un miglioramento del punteggio dell'attività della malattia a 28 articolazioni dopo la crioterapia cronica. Hanno suggerito funzioni di crioterapia per ridurre la temperatura intra-articolare con la down regulation di diversi mediatori infiammatori e distruttivi delle articolazioni (citochine, enzimi che degradano la cartilagine, fattori proangiogenici).

Sicurezza e controindicazioni
A causa dei rischi associati all'esposizione a freddo estremo, il WBC deve essere eseguito solo in presenza di personale qualificato. Questi rischi includono congelamento, ustioni, lesioni agli occhi, asfissia e perdita di coscienza (3). Dovrebbero essere utilizzate indicazioni / controindicazioni rigorose per determinare se un paziente è appropriato per il WBC. 
Inoltre, un protocollo coerente e ben studiato dovrebbe essere implementato per eseguire WBC in sicurezza. Una varietà di condizioni mediche sono controindicazioni al WBC incluso; crioglobulinemia, intolleranza al freddo, malattia di Raynaud, ipotiroidismo, disturbi del sistema respiratorio acuto, malattie del sistema cardiovascolare (angina pectoris instabile, insufficienza cardiaca in III e IV stadio secondo NYHA), ipertensione incontrollata, neuropatie sensoriali, lesioni cutanee gangrenose purulente, sistema nervoso simpatico neuropatie (incapacità di controllare la vasocostrizione / dilatazione vascolare periferica), disturbi del flusso sanguigno locale, calcitia, precedente lesione da freddo e claustrofobia (3). Non ci sono requisiti di età specifici.
Ci sono solo due complicazioni pubblicate legate al WBC (aneurisma aortico, amnesia globale) (35,36).


Conclusioni
Il WBC è stato sempre più utilizzato nella medicina dello sport negli ultimi anni. Numerosi studi dimostrano che i globuli bianchi hanno effetti cellulari e fisiologici promettenti che possono essere utili dopo un rigoroso esercizio e / o lesioni muscolo-scheletriche (4,7,13,16,20). Tuttavia, esistono prove limitate relative a un chiaro beneficio clinico per il WBC. Sono necessarie ulteriori ricerche cliniche di alta qualità per determinare se il WBC può accelerare il recupero funzionale e migliorare le prestazioni dopo un'attività sportiva impegnativa. Attualmente, esiste una letteratura relativamente debole, ma di supporto per quanto riguarda i benefici del WBC per il recupero funzionale dopo l'esercizio, nonché gli effetti protettivi durante l'esecuzione del WBC prima dell'esercizio.
Sulla base della letteratura attuale, il WBC dovrebbe essere usato come supplemento al recupero funzionale quando l'individuo non ha controindicazioni per utilizzare la crioterapia W-B.





Referenze:
  1. Savi( M, Fonda B, Sarabon N. Actual temperature during and thermal re- sponse after whole-body cryotherapy in cryo-cabin. J. Therm. Biol. 2013; 38:186Y91. doi:10.1016/j.jtherbio.2013.02.004. 
  2. Hammond LE, Cuttell S, Nunley P, Meyler J. Anthropometric characteristics and sex influence magnitude of skin cooling following exposure to whole body cryotherapy. Biomed. Res. Int. 2014; 2014:628724 article ID 628724. doi:10.1155/2014/628724. 
  3. Lombardi G, Lanteri P, Porcelli S, et al. Hematological profile and marital status in rugby players during whole body cryostimulation. PLoS One. 2013; 8:e55803. doi:10.1371/journal.pone.0055803. 
  4. Selfe J, Alexander J, Costello JT, et al. The effect of three different (j135-C) whole body cryotherapy exposure durations on elite rugby league players PLos One. 2014; 9(1):e86420. Available from: http://journals.plos.org/ plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0086420. 
  5. Bleakley CM, Bieuzen F, Davison GW, Costello JT. Whole-body cryotherapy: empirical evidence and theoretical perspectives. Open Access J. Sports Med. 2014; 5:25Y36. doi:10.2147/OAJSM.S41655. 
  6. Pournot H, Bieuzen F, Louis J, et al. Time-course of changes in inflammatory response after whole-body cryotherapy multi exposures following severe exercise. PLoS One. 2011; 6:e22748. doi:10.1371/journal.pone.0022748. 
  7. Ziemann E, Olek RA, Kujach S, et al. Five-day whole-body cryostimulation, blood inflammatory markers, and performance in high-ranking professional tennis players. J. Athl. Train. 2012; 47:664Y72. doi:10.4085/1062-6050- 47.6.13. 
  8. Ziemann E, Olek RA, Grzywacz T, et al. Whole-body cryostimulation as an effective way of reducing exercise-induced inflammation and blood choles- terol in young men. Eur. Cytokine Netw. 2014; 25:14Y23. doi:10.1684/ ecn.2014.0349. 
  9. WozniakA,WozniakB,DrewaG,etal.Theeffectofwhole-bodycryostimulation on lysosomal enzyme activity in kayakers during training. Eur. J. Appl. Physiol. 2007; 100:137Y42. doi:10.1007/s00421-007-0404-0. 
  10. Mila-KierzenkowskaC,JureckaA,Wo ̧niakA,etal.Theeffectofsubmaximal exercise preceded by single whole-body cryotherapy on the markers of oxida- tive stress and inflammation in blood of volleyball players. Oxidative Med. Cell. Longev. 2013; 2013:409567. doi:10.1155/2013/409567. 
  11. Lubkowska A, Szygula Z, Klimek AJ, Torii M. Do sessions of cryostimulation have influence on white blood cell count, level of IL6 and total oxidative and antioxidative status in healthy men? Eur. J. Appl. Physiol. 2010; 109:67Y72. doi:10.1007/s00421-009-1207-2. 
  12. Banfi G, Melegati G, Barassi A, et al. Effects of whole-body cryotherapy on serum mediators of inflammation and serum muscle enzymes in athletes. J. Thermal Biology. 2009; 34:55Y9. doi:10.1016/j.jtherbio.2008.10.003.
  13. HausswirthC,LouisJ,BieuzenF,etal.Effectsofwhole-bodycryotherapyvs. far-infrared vs. passive modalities on recovery from exercise-induced muscle damage in highly-trained runners. PLoS One. 2011; 6:e27749. doi:10.1371/ journal.pone.0027749. 
  14. Gill ND, Beaven CM, Cook C. Effectiveness of post-match recovery strategies in rugby players. Br. J. Sports Med. 2006; 40(3):260Y3. Available from: https:// bjsm.bmj.com/content/40/3/260. 
  15. Galliera E, Dogliotti G, Melegati G, et al. Bone remodelling biomarkers after whole body cryotherapy (WBC) in elite rugby players. Injury. 2013; 44:1117Y21. doi:10.1016/j.injury.2012.08.057. 
  16. Lombardi G, Ziemann E, Banfi G. Whole-body cryotherapy in athletes: from therapy to stimulation. An updated review of the literature. Front. Physiol. 2017; 8:258. doi:10.3389/fphys.2017.00258. 
  17. Sutkowy P, Augustycska B, Wo ̧niak A, Rakowski A. Physical exercise combined with whole-body cryotherapy in evaluating the level of lipid per- oxidation products and other oxidant stress indicators in kayakers. Oxida- tive Med. Cell. Longev. 2014; 2014:402631. doi:10.1155/2014/402631. 
  18. Korhonen I. Blood pressure and heart rate responses in men exposed to arm and leg cold pressor tests and whole-body cold exposure. Int. J. Circumpolar Health. 2006; 65:178Y84. 
  19. GavhedD,Ma ̈kinenT,Holme ́rI,Rintama ̈kiH.Facetemperatureandcardiorespira- tory responses to wind in thermoneutral and cool subjects exposed to -10 degrees C. Eur. J. Appl. Physiol. 2000; 83:449Y56. doi:10.1007/s004210000262. 
  20. Leppa ̈luoto J, Westerlund T, Huttunen P, et al. Effects of long-term whole- body cold exposures on plasma concentrations of ACTH, beta-endorphin, cortisol, catecholamines and cytokines in healthy females. Scand. J. Clin. Lab. Invest. 2008; 68:145Y53. doi:10.1080/00365510701516350. 
  21. Grasso D, Lanteri P, Di Bernardo C, et al. Salivary steroid hormone response to whole-body cryotherapy in elite rugby players. J. Biol. Regul. Homeost. Agents. 2014; 28:291Y300. 
  22. Hausswirth C, Schaal K, Le Meur Y, et al. Parasympathetic activity and blood catecholamine responses following a single partial-body cryostimulation and a whole-body cryostimulation. PLoS One. 2013; 8:e72658. doi:10.1371/ journal.pone.0072658. 
  23. Smolander J, Leppa ̈luoto J, Westerlund T, et al. Effects of repeated whole- body cold exposures on serum concentrations of growth hormone, thyro- tropin, prolactin and thyroid hormones in healthy women. Cryobiology. 2009; 58:275Y8. doi:10.1016/j.cryobiol.2009.02.001. 
  24. Lubkowska A, Banfi G, Doaegowska B, et al. Changes in lipid profile in response to three different protocols of whole-body cryostimulation treatments. Cryobiology. 2010; 61:22Y6. doi:10.1016/j.cryobiol.2010.03.010. 
  25. Lubkowska A, Dudzicska W, Bryczkowska I, Doa<gowska B. Body compo- sition, lipid profile, adipokine concentration, and antioxidant capacity changes during interventions to treat overweight with exercise programme and whole-body cryostimulation. Oxidative Med. Cell. Longev. 2015;2015:803197. doi:10.1155/2015/803197. 
  26. Bleakley C, McDonough S, Gardner E, et al. Cold-water immersion (cryotherapy) for preventing and treating muscle soreness after exer- cise. Cochrane Database Syst. Rev. 2012; 2:CD008262. doi:10.1002/ 14651858.CD008262.pub2. 
  27. Costello JT, Algar LA, Donnelly AE. Effects of whole-body cryotherapy (j110 -C) on proprioception and indices of muscle damage. Scand. J. Med. Sci. Sports. 2012; 22:190Y8. doi:10.1111/j.1600-0838.2011.01292.x. 
  28. Costello JT, Baker PRA, Minett GM, et al. Whole-body cryotherapy for preventing and treating muscle soreness after exercise. Cochrane Database Syst. Rev. 2015; 18 September. doi:10.1002/14651858.CD010789.pub2. 
  29. Fonda B, Sarabon N. Effects of whole-body cryotherapy on recovery after hamstring damaging exercise: a crossover study. Scand. J. Med. Sci. Sports. 2013; 23:e270Y8. doi:10.1111/sms.12074. 
  30. Kru ̈ger M, de Maree ́s M, Dittmar K-H, et al. Whole-body cryotherapy’s enhancement of acute recovery of running performance in well-trained athletes. Int. J. Sports Physiol. Perform. 2015; 10:605Y12. doi:10.1123/ ijspp.2014-0392. 
  31. Schaal K, Le Meur Y, Bieuzen F, et al. Effect of recovery mode on postexercise vagal reactivation in elite synchronized swimmers. Appl. Phys- iol. Nutr. Metab. 2013; 38:126Y33. doi:10.1139/apnm-2012-0155. 
  32. Ma S-Y, Je HD, Jeong JH, et al. Effects of whole-body cryotherapy in the management of adhesive capsulitis of the shoulder. Arch. Phys. Med. Rehabil. 2013; 94:9Y16. doi:10.1016/j.apmr.2012.07.013. 
  33. Chruvciak T. Subjective evaluation of the effectiveness of whole-body cryo- therapy in patients with osteoarthritis. Reumatologia. 2016; 54:291Y5. doi:10.5114/reum.2016.64904. 
  34. Guillot X, Tordi N, Mourot L, et al. Cryotherapy in inflammatory rheumatic diseases: a systematic review. Expert. Rev. Clin. Immunol. 2014; 10:281Y94. doi:10.1586/1744666X.2014.870036. 
  35. Carrard J, Lambert AC, Genne ́ D. Transient global amnesia following a whole-body cryotherapy session. BMJ Case Rep. 2017; 2017:bcr-2017- 221431. doi:10.1136/bcr-2017-221431. 
  36. Ca ́ mara-Lemarroy CR, Azpiri-Lo ́ pez JR, Va ́ zquez-D ́ıaz LA, Galarza- Delgado DA. Abdominal aortic dissection and cold-intolerance after whole-body cryotherapy: a case report. Clin. J. Sport Med. 2017; 27:e67Y8. doi:10.1097/JSM.0000000000000376. 

Author: Dott. Eugenio Isidoro Scibetta Co-Founder & Admin Scienze Salute e Benessere

Post più popolari

I migliori del mese