EMS ED OSTEOPENIA




L’osteopenia:




L’osteopenia è una condizione sistemica dello scheletro che comporta una riduzione dei valori di densità minerale ossea, ma non abbastanza grave da essere chiamata osteoporosi.

La densità minerale ossea (BMD) è una misura della quantità di minerali contenuti in 1cm cubo di osso; essa è un indicatore della resistenza alle fratture ossee.

Le cause di questa condizione sono diverse tra cui:
Ø  Età avanzata
Ø  Predisposizione genetica
Ø  Fumo di sigaretta
Ø  Abuso di alcool
Ø  Calo di estrogeni (nella donna) o di testosterone (nell’ uomo)
Ø  Disturbi alimentari
Ø  Scarso esercizio fisico

Osteopenia e EMS




Alcuni studi dimostrano che l’ elettromiostimolazione (EMS) è uno strumento efficace nell’aumento della forza e della massa muscolare. Grazie all’interazione tra muscoli ed ossa si è ipotizzato che questi adattamenti e miglioramenti della forza potrebbero essere correlati a cambiamenti nei parametri ossei. In questo modo l’esercizio fisico aiuta quindi a mantenere la massa ossea influenzandone la densità minerale.

L’allenamento con EMS può aumentare gli effetti dell’ esercizio fisico sul sistema muscolo-scheletrico e quindi potrebbe essere una valida alternativa all’allenamento anche per soggetti che non hanno tempo di effettuare allenamenti convenzionali più lunghi o per soggetti con particolari impedimenti fisici e di salute che non potrebbero svolgere allenamenti classici.

Sebbene la tecnologia EMS si concentri principalmente sul muscolo, attivandone la contrazione, ci sono alcune prove che dimostrano che questa modalità di stimolazione influenzi anche le ossa.

In uno studio (Whole-body electromyostimulation to fight osteopenia in elderly females: the randomized controller training and electrostimulation : S. Stengel, M. Bebenek, K. Engelke e W. Kemmlee) sono state analizzate 76 donne anziane con osteopenia. Queste donne sono state divise in due gruppi:

1.        WB-EMS : eseguiva l’ esercizio fisico con l’ausilio dell’ elettromiostimolazione per 3 sessioni di allenamento ogni 14 giorni per 1 anno.

2.       CG : svolgeva li stessi esercizi, ma senza l’ elettromiostimolazione.

Lo studio analizza:

1)      LS=  la densità minerale ossea alla colonna lombare.

2)      ROI= la densità minerale ossea all’anca.

3)      La massa corporea.

4)      La forza di presa.



WB-EMS ha eseguito sessioni di allenamento di 18-19 minuti con corrente bipolare a frequenza 85 Hz, larghezza di impulso 350 µsec, utilizzando la tecnologia WB-EMS di miha bodytec.
L’elettromiostimolazione attivava simultaneamente 8 gruppi muscolari:


Ø  Quadricipite

Ø  Bicipite femorale

Ø  Addome

Ø  Pettorali

Ø  Lombari

Ø  Dorsali

Ø  Paravertebrali

Ø  Glutei



Gli esercizi previsti erano movimenti dinamici con 6 sec  di impulso, intervallati da 4 sec di riposo statico senza impulso. I movimenti erano facili e non eccessivamente faticosi (es. squat con flessione del tronco, squat con crunch etc. ).

Ogni sessione prevedeva 10-14 sec di esercizi strutturati in 1-2 serie di 8 ripetizioni.

I risultati dello studio hanno dimostrato che la densità minerale ossea alla colonna lombare e la massa magra sono aumentate nel gruppo WB-EMS mentre erano diminuite nel gruppo di controllo (CG).

 

La forza di presa era aumentata in entrambi i gruppi, ma nel gruppo WB-EMS in maniera più significativa.

Diversi studi dimostrano inoltre che un periodo di allenamento più lungo porta a risultati migliori, nello specifico è stato dimostrato che sono necessari 6-12 mesi di allenamento per ottenere un adattamento osseo .



In conclusione questo studio ha dimostrato che l’allenamento con EMS porta a cambiamenti nella densità minerale ossea oltre che a miglioramenti sulla massa e sulla forza muscolare, rendendo questa tipologia di allenamento un’ottima opzione per la prevenzione e il recupero sia muscolare che di densità minerale ossea anche in soggetti anziani o che non sono in grado di svolgere attività fisica convenzionale.



Dott.ssa Melania Leone

LESIONE DEL LCA: RIATLETIZZAZIONE E RECUPERO CON EMS



Il legamento crociato anteriore (LCA) rappresenta una delle strutture più importanti per la stabilità del ginocchio.

La sua funzione  è quella di evitare il movimento di traslazione anteriore della tibia sul femore.

Insieme al legamento crociato posteriore va a formare il cosiddetto “pivot centrale” (centro di rotazione) del ginocchio, struttura fondamentale nel garantire la stabilità dell’articolazione.

Il LCA è fortemente sollecitato durante l’attività sportiva e la sua rottura rappresenta uno degli eventi traumatici più frequenti negli atleti, e non solo.

A seconda del tipo di lesione e delle caratteristiche del paziente possono essere attuate due diverse terapie: conservativa o chirurgica.

Durante la fase post operatoria (in caso di intervento chirurgico) o immediatamente dopo il trauma, il paziente/cliente, che si trova in una fase di dolore acuto, segue un trattamento fisioterapico la cui durata dipende dal singolo caso.

Terminata la fase acuta il paziente è pronto a cominciare un programma di rinforzo muscolare e riatletizzazione.



Dopo una lesione del legamento crociato anteriore gli obiettivi sono: recupero del trofismo muscolare, recupero del completo range of motion e della propriocezione.



L’ allenamento con l’EMS rappresenta un metodo molto efficace per raggiungere tali obiettivi, vediamo perché…



Una lesione del LCA  porta ad una diminuzione dell’utilizzo del ginocchio durante gli sforzi e alla diminuzione o all’arresto dell’attività sportiva da parte del paziente/cliente.

Tutto questo causa una perdita del tono muscolare dell’arto colpito, in particolare del muscolo quadricipite (ipotrofia quadricipitale). E’ importante quindi ,durante la fase di recupero funzionale, andare ad eseguire dei piani di allenamento che abbiano come obiettivo primario quello di rinforzare e tonificare il quadricipite femorale.



Perché scegliere un allenamento con EMS rispetto ad un allenamento convenzionale?

- Durante un allenamento con EMS gli impulsi elettrici raggiungono tutti i muscoli del corpo anche quelli più profondi e più difficili da attivare normalmente. Le contrazioni muscolari risultano quindi più intense rispetto a quelle che avvengono durante un allenamento convenzionale.

- L’allenamento con EMS non prevede l’utilizzo di sovraccarichi eccessivi che potrebbero andare a caricare eccessivamente l’articolazione del ginocchio, lesionando ulteriormente il LCA ed aumentando le problematiche relative a tale infortunio

- Grazie all’utilizzo di fasce ed elettrodi posti sui vari muscoli è possibile variare l’intensità dello stimolo, andando a lavorare in modo mirato su un muscolo particolarmente debole rispetto agli altri (in questo caso il quadricipite).



L’allenamento propriocettivo è basato sulla stimolazione del sistema neuro-motorio nella sua totalità.

Prevede una serie di esercizi  che vanno a creare delle situazioni di instabilità, allo scopo di valutare e migliorare l’utilizzazione dei segnali propriocettivi provenienti dalle zone periferiche del corpo in particolare dagli arti inferiori.

L’obiettivo primario di questo tipo di allenamento è quello di rieducare i riflessi propriocettivi al fine di ottenere nuovamente un ottimale controllo della postura e delle articolazioni interessate (in questo caso articolazione del ginocchio).

L’allenamento propriocettivo, svolto con l’ausilio dell’elettrostimolazione, crea un’intensificazione degli stimoli elettrici. Questa azione combinata ad esercizi mirati porta ad un ulteriore aumento della tensione, producendo risultati altamente efficaci.  

Grazie all’allenamento con l’EMS il paziente riesce a raggiungere in meno tempo gli obiettivi prefissati.



Uno studio scientifico, pubblicato sul  Journal of Electromyography and Kinesiology, dimostra l’effetto della stimolazione muscolare elettrica per prevenire atrofia e debolezza muscolare nei pazienti durante la fase di riabilitazione, dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore.

 
Venti pazienti con lesione del LCA sono state divise in due gruppi a caso.
1) Il gruppo di controllo (gruppo CON) ha partecipato solo al solito programma di riabilitazione senza  l’ausilio dell’EMS.
2) Il gruppo di stimolazione muscolare elettrica (gruppo EMS) ha eseguito il programma di riabilitazione con EMS dal secondo giorno post-operatorio fino a 4 settimane dopo l'intervento chirurgico.
 
Risultati:
- Lo spessore muscolare del vasto laterale e del quadricipite femorale è aumentato significativamente quattro settimane dopo l'intervento chirurgico nel gruppo EMS, mentre è diminuito significativamente nel gruppo CON.
- La riduzione della forza di contrazione dei muscoli del ginocchio è significativamente inferiore nel gruppo EMS rispetto al gruppo CON a quattro settimane  dall'intervento. 
- Il gruppo EMS ha mostrato un maggiore recupero dell'estensione del ginocchio a tre mesi  dall'intervento chirurgico.
 
Conclusioni
L'EMS, attuato durante la fase iniziale di riabilitazione e nella fase post riabilitativa, è efficace nel mantenere ed aumentare lo spessore muscolare nonché la forza dell'arto operato.







Dott.ssa Michela Zicchieri

L'ALLENAMENTO CON EMS COME RISPOSTA ALLA SEDENTARIETA'







La sedentarietà è una condizione che sfavorisce il mantenimento di uno stile di vita salutare.

Il fenomeno è sempre più in crescita negli ultimi anni e tra le cause ci sono attività lavorative che richiedono di mantenere per molto tempo una posizione statica, il poco tempo a disposizione per praticare sport, la mancanza di motivazione.

Una soluzione ci viene data dall’EMS training, ovvero una pratica sportiva con l’ausilio dell’elettrostimolazione muscolare, che utilizzata sessioni a durata decisamente breve e permette di ottenere ottimi risultati sulla forma fisica generale.

Degli studi hanno analizzato alcuni soggetti sedentari ed in salute, allenati per un periodo di 6 settimane con metodo principalmente cardiovascolare, con elettrodi applicati agli arti inferiori.

Utilizzando macchinari come tapis roulant e cyclette e sfruttando le contrazioni ritmiche dell’EMS sui grandi gruppi muscolari inferiori, si sono osservati i seguenti risultati: 



·         Un incremento del flusso ematico in quei distretti e un conseguente aumento della circolazione sanguigna in tutto il corpo

·         Un aumento della forza e della massa muscolare

·         Una diminuzione della massa grassa

·         Una maggiore capacità aerobica V̇o2 

·         Un progressivo aumento della resistenza



Lo studio dimostra che questo metodo di allenamento comporta sensibili miglioramenti nella forma fisica in generale, e apre aspettative ancor più grandi verso nuove applicazioni cliniche e sportive dell’EMS per il prossimo futuro.












Dott. Daniele Mazzoni



LOMBALGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONE: UN BINOMIO POSITIVO




La lombalgia o il più volgare “mal di schiena” è una delle problematiche più ricorrenti nella popolazione odierna. Posture scorrette , stile di vita frenetico, ore di sonno ridotte al minimo  e problematiche articolari dirette, possono essere delle cause effettive per un mal di schiena.

Come si presenta il mal di schiena?

Possiamo avere un dolore a fascia che si ripercuote al risveglio la mattina e poi scema durante la giornata, un dolore sempre a fascia fisso durante i normali movimenti quotidiani o un dolore fisso come un chiodo in una zona specifica tra zona lombare e bacino.

 Dove interviene l’elettrostimolazione?

Con degli esercizi in scarico , non in torsione e mai andando oltre il range di movimento consentito, grazie allo stimolo elettrico, si vengono ad attivare quante più fibre muscolari dei muscoli profondi della schiena , per permettere loro di  stabilizzare la struttura e sorreggerla al meglio.

Si lavora sul quadrato dei lombi, sul multifido, core addominale e psoas.

L’intensità non sarà alta in quanto una contrattura degli stessi provocherebbe uno squilibrio a livello delle faccette articolari delle vertebre lombari dato il loro percorso tra origine e inserzione (vedi muscolo psoas e q.dei lombi).

Degli studi condotti dall’azienda Miha Bodytech ha riscontrato che:

  • L’88% dei soggetti è stato in grado di ridurre significativamente il dolore alla schiena. La frequenza e la durata del dolore si era ridotta circa dell’80%.
  • Oltre il 40% dei partecipanti lamentava dolori costanti alla schiena all’inizio dello studio. Dopo 6 settimane di allenamento era solo il 9%.
  • Il dolore è scomparso completamente nel 44% dei pazienti affetti da dolori cronici.
  • La durata dei tipici dolori di schiena nella vita quotidiana (sollevare carichi pesanti, camminare, chinarsi, sforzi fisici pesanti, sport, guidare o stare seduti per tempi prolungati) si è ridotta fino al 30%.

Ovviamente l’elettrostimolazione è solo un coadiuvante ed uno dei metodi per la risoluzione alle Lombalgie e non l’unica strada.
Si consiglia sempre un consiglio medico ed una visita specialistica da un Fisioterapista , Osteopata, Chiropratico, durante il percorso di recupero del mal di schiena.

Il corpo umano è talmente bello quanto complesso, proprio per questo bisogna rispettarlo e cercare sempre la miglior strada per il suo benessere, mantenerlo in equilibrio ed in movimento rispettando i suoi limiti, aiuta sicuramente lo stile di vita.

“ Il movimento è vita”  [A.T. STILL]

Dott. Alessandro Naspini

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