LE LESIONI MUSCOLARI




STIRAMENTO, CONTUSIONE O CRAMPO? | Polimedica Fisio&Sport


Nella vita di tutti i giorni per svolgere qualsiasi attività ricorriamo all’uso dei nostri muscoli: per alzarci dalla sedia, per andare a lavoro, per lavarci il viso, sottoponendo i medesimi a diversi gradi di stress. Proiettandoci nel mondo dello sport, che sia esso svolto in modo amatoriale o professionistico, le nostre strutture devono resistere e rispondere a ben oltre i livelli di stress richiesti durante la quotidianità. L’eccellente lavoro dei nostri muscoli avviene grazie al coordinamento della struttura biomeccanica, dell’attività metabolica e del sistema neuromuscolare, ma per causa di un incidente o per un cattivo condizionamento di questi fattori, si può incorrere in lesioni muscolari, che compromettono la performance e l’allenamento.

Una prima ed importante distinzione tra le lesioni è quella che le divide in: Lesioni muscolari senza coinvolgimento di danni anatomici (causa intrinseca), Lesioni muscolari con coinvolgimento di danni anatomici (causa estrinseca).

Lesioni muscolari senza coinvolgimento di danni anatomici

Facenti parte di questo gruppo sono: crampo, doms e contrattura.
Sono le lesioni più comuni che possono colpire gli sportivi o anche nella vita di tutti i giorni, vediamole ora, nel dettaglio.

Crampo: Il crampo è una contrazione dolorosa e involontaria, la sua durata può variare ma ha sempre una risoluzione spontanea.
Si possono avere crampi che compaiono a riposo o crampi che compaiono durante l’attività sportiva.

Doms: I doms, dall’inglese “delayed onset muscle soreness”, caratterizzati da sintomi dolorosi che interessano molteplici gruppi muscolari, compaiono dopo 24-72 ore da uno sforzo intenso e prolungato, molto spesso si risolvono a distanza di una settimana. Molto spesso erroneamente, nel linguaggio comune tipico dei non addetti ai lavori, tali sintomi vengono attribuiti “all’acido lattico”. Il trattamento di tale disturbo, verte su tecniche favorenti il rilassamento del muscolo e l’eliminazione dei cataboliti, come massaggi di tipo circolatorio.
Contrattura: E’una contrazione involontaria che permane, caratterizzata da dolore acuto e ben localizzato. Si possono distinguere contratture da overuse e contratture da difesa da alterata funzione dei distretti procurata dalla pratica svolta. Il trattamento è simile a quello citato per i “doms”, con applicazione di calore e con tecniche di contrazione e rilasciamento.
Di questa categoria, ossia delle lesioni a causa intrinseca, fanno parte anche alcune che causano danni alle strutture anatomiche, parliamo dello stiramento muscolare fino ad arrivare alla disinserzione muscolare.

Stiramento: Lo stiramento rappresenta il primo stadio, comportando danni a livello delle miofibrille. Tale lesione avviane da sforzi repentini e bruschi quando il muscolo è in condizione di allungamento. Il trattamento immediato consiste nell’ applicazione di ghiaccio e messa a riposo del soggetto. La ripresa dell’attività sportiva varia dall’entità dello stiramento, variando dai 10 ai 15 giorni di stop.

Lacerazione: Il danno da lacerazione non coinvolge più soltanto le singole miofibrille, ma comprende fibre o fasci del muscolo in questione. Tale lacerazione comporta una soluzione di continuità del muscolo con versamento e successivo fenomeno di coagulazione. Può verificarsi anch’essa per via di uno sforzo repentino o vigoroso non controllato, ad esempio un “calcio a vuoto”.  Tale lesione viene trattata con applicazione di ghiaccio associata all’elevazione dell’arto accusato e con un riposo per circa 30giorni.

Rottura e Disinserzione: In tali casi il danno corrisponde ad una rottura e lacerazione di più fasci muscolari con impotenza funzionale totale. Nel caso più grave, quindi la disinserzione muscolare, viene coinvolto anche il tendine. Il trattamento nei seguenti casi, richiede l’intervento di personale altamente specializzato. Il soggetto dovrà essere trasferito in centro di urgenza, dove verrà drenata la lesione ed eseguito un successivo intervento chirurgico. Il muscolo in questione verrà stimolato dopo 40 giorni circa dall’intervento e la ripresa sportiva non prima dei tre mesi.


Lesioni muscolari con coinvolgimento di danni anatomici
Di questa categoria fanno parte: contusioni, lacerazioni, ernie muscolari ed ematomi, dovuti a danni traumatici per contatto diretto con il muscolo; ad esempio contrasti di gioco, cadute o impatto con oggetti contundenti.


Contusioni muscolari: Tali lesioni sono procurate da un impatto violento e diretto sul muscolo, procurando uno schiacciamento di qualche fibra.  Si manifestano tramite dolore transitorio e impotenza funzionale. Si tratta con una immediata sospensione dello sforzo, valutazione clinica con test isometrici e applicazione di un bendaggio con annesso ghiaccio.
Per prevenire tali conseguenze è importante rispettare le misure di protezione e prevenzione dello sport praticato.

Lacerazioni: Anche esse sono dovute da un trauma per impatto diretto, ma questa volta contro oggetti contundenti o abrasivi, che provocando un’avulsione cutanea può giungere sino allo sfilacciamento delle fibre muscolari. 


Ernie muscolari: Dovuto per un trauma diretto con un oggetto o in uno scontro, oppure per una contrazione del muscolo stretto nella sua loggia, le ernie muscolari si traducono con una rottura della fascia di rivestimento, portando all’inserimento delle miofibrille ai margini della lesione fasciale. Nei casi più gravi necessità di una terapia chirurgica con sutura, in caso non dovesse essere dolorosa o limitante è opportuno osservare un fisiologico riposo.

Ematomi: L’ematoma deriva da una lesione capillare per contusione oppure da uno strappamento per lacerazione, comporta un raccolto ematica all’interno del muscolo, accompagnato da una lesione anatomica. Il trattamento è in funzione del versamento ematico, ematomi ampi e diffusi (INTER-MUSCOLARI) i possono essere trattati con ghiaccio, sollevamento dell’arto e pomate antiflogistiche. Ematomi voluminosi (SUPERFICIALI, PROFONDI, INTRA-MUSCOLARI) devono essere evacuati prima che abbiano il tempo di riorganizzarsi.
Qualora non venisse trattato adeguatamente, possono verificarsi quattro tipologie di complicanze:
ematoma compressivo, ematoma cistico, ematoma infetto e ossificazione muscolare.


L’obiettivo di questo articolo compilativo, è di raccogliere informazioni utili in merito alle lesioni muscolari, per fare chiarezza e aumentare le proprie conoscenze di base, acquisendo consapevolezza grazie alla quale si può intervenire prontamente e in maniera precisa.

Referenze:
I dati sono stati rilevati, oltre che dalle conoscenze personali, dal manuale “Traumatologia Dello Sport” Danowsky-Chanussot.



AUTORE ARTICOLO: WALTER BELFIORE




-Responsabile tecnico con gestione ed ideatore contenuti, fondamentale nel ruolo di innovazione, strategia selezione articoli. 
In più sarà collaboratore nella stesura di materiale scientifico del mondo Scienze Salute e Benessere a 360°.

Di seguite le esperienze:
-Laureato in scienze motorie presso università San Raffaele Roma (uni Roma 5) con tesi in fisiologia cardiaca e adattamento nel cuore dell'atleta.

-Laureato magistrale Lm67 con tesi sperimentale sugli effetti dell'esposizione cronica allo stimolo vibratorio su modello murino.
Conseguita con 110/110 e lode.

-tirocinio presso laboratorio elettrofisiologia dell'università di Roma Tor Vergata.









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